Rita Bartolomei
Cronaca

La capitale delle vacanze si rialza. E aspetta il sole (ma anche la sabbia)

Danni per decine di milioni. Gli albergatori: «Più forti della burocrazia» VIDEO Riccione, "Per partire con la stagione ci serve la sabbia" VIDEO Riccione/2, "Non capiamo le scelte della Regione" VIDEO Igea Marina, "Notti in bianco per salvare il mio ristorante" VIDEO

Danni da maltempo sulla spiaggia di Rimini (Foto Pasquale Bove)

Rimini, 13 marzo 2015 - Qui aspettano la sabbia, almeno quanto il sole. La sabbia, oro della costa (VIDEO). Al bagno Mario’s, zona sud di Riccione, una voragine. Quasi due metri in meno, ora si vede un muretto tra il mare e la strada. Romano Del Bianco, uno dei soci, ci si mette accanto, «ecco prima il mio pavimento arrivava qui», segna la tacca. Altezza spalle, quasi. Scruta il mare, il padrone che dà e toglie. Indica un punto: «Vede là, l’onda non batte, sotto c’è un buco». Però resta, «questo è il nostro posto di lavoro, ci manteniamo le famiglie, io ho due figli piccoli».

Diego Casadei, il presidente della cooperativa bagnini, è comunque ottimista: «Vero, a Riccione la mareggiata di febbraio si è portata via 150mila metri cubi di sabbia. L’aspettiamo, per poter affrontare la stagione. Ci deve pensare la Regione, è un bene demaniale (VIDEO). Ma a Pasqua saremo pronti». Poi spiega che «la corrente trasporta la sabbia da sud a nord», immaginate una specie di tapis roulant subacqueo che corre fino a Rimini. Ma guai a parlare di guerra. «Collaboriamo», ripetono tutti. Lo dice anche Mauro Vanni, presidente dei bagnini a Rimini sud. Però sul famoso nastro trasportatore osserva: «Le correnti hanno una dinamica tutta loro». Vai a sapere. A deviare il corso della discussione è Alessandro Vici, socio della cooperativa riccionese e grande esperto di erosione. Infatti gira con i depliant del convegno che oggi sarà ospitato al palazzo del Turismo. Sottotitolo: «Barriere sommerse permeabili, nuove strategie per la difesa della costa». Anche qui c’è quel che rimane di una barriera. Eppure «il progetto non è mai stato completato. La Regione ha cambiato strada, ha scelto i mega-ripascimenti», quelli con le grandi navi che rastrellano la sabbia sul fondo e la sparano sul litorale.

Dovevano essere ogni 5 anni. Nel 2012 la tappa è saltata, non c’erano soldi. Ma se la barriera è meno onerosa e dà frutti, perché è stata abbandonata? Vici è diplomatico: «Questo non lo abbiamo capito». Renata Tosi, sindaco di Riccione, centrodestra, è convinta «che servano entrambe le cose. Certo, il mancato ripascimento del 2012 ha aggravato i problemi, stavolta. La verità è che la costa è stata trascurata. Non conta per il valore economico che ha». Il collega di Rimini Andrea Gnassi, centrosinistra, si augura «un salto di qualità» negli interventi. Intanto si occupa di fogne, che hanno dato non pochi problemi. Orgoglioso, «il 33% dei lavori è già cantierabile». Il conto dei danni di febbraio è spaventoso. Solo 15 milioni per «strade, sottopassi, tombini tra Bellaria e Cattolica». Massimo Venturelli, della Provincia che fu, aggiorna la lista e arriva a 41 milioni, aggiungendo «foci dei corsi d’acqua, interventi sui fossi e sui fiumi». E i privati? Nessuno ha davvero le idee chiare. A Igea Marina ancora allagamenti, Gianluca Zaghini ha salvato la sua ‘Osteria del Porto' (VIDEO) lavorando tutta la notte, «l’acqua arrivava e noi la buttavamo fuori».

Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini, si guarda attorno nel bagno del Grand Hotel – «qui hanno avuto mezzo milione di danni» – e stima in «un centinaio» i colleghi nei guai per la mareggiata di febbraio in tutta la provincia. Aggiunge: «Ai ristoratori e ai chioschisti è andata peggio». Però il territorio ha le spalle larghe, gli alberghi superano i 2.200. La sintesi è sempre la stessa, «ce la faremo». In barba alla burocrazia (VIDEO). «Non sono ancora arrivati i documenti per poter compilare la lista – lamenta Rinaldis –. La gente telefona e chiede, cosa dobbiamo fare? Ma siamo la capitale del turismo, nel giro di pochissimo torneremo presentabili». «Con il vestito nuovo», per dirla con Tosi. Sul lungomare di Rimini si lavora al ‘Giardino’, Lorenzo Spadazzi vuol essere pronto a Pasqua, «dovrò cambiare la tenda, per fortuna avevo l’assicurazione». Si pulisce da sabbia e fango al ‘Terrasamba’, il titolare Iuri Bianchi conta di riaprire il 4 aprile. Ha avuto «un metro e trenta d’acqua. È il secondo allagamento in sei mesi». Cantieri ovunque. Il Comune rastrella la sabbia che invade strade e marciapiedi, gli operai devono combattere con il vento, sulla spiaggia sono già pronte le cataste di legna per i falò della fogheraccia. Che si porti via tutti i guai.