
Dino e Armando tra le vittime della tragedia della nave Oria nel 1944: "La loro storia andava raccontata"
Due fratelli uniti dal rifiuto del nazifascismo e dalla tragica fine a bordo di una carretta del mare, nel peggiore disastro navale del Mediterraneo. A distanza di 81 anni dalla tragedia, Dino e Armando Crociati di Novafeltria sono stati insigniti della Medaglia d’onore del Presidente della Repubblica per i deportati e internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943. L’alto riconoscimento è stato consegnato lunedì nel Giorno della memoria dal prefetto Giuseppina Cassone ai nipoti Elsa, Marisa e Giancarlo: hanno ritirato commossi la medaglia che riporta alla luce la drammatica storia degli zii. Catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre perché si rifiutarono di continuare la guerra a fianco dei nazisti, i fratelli Crociati vennero internati in un campo di prigionia. Insieme ad altri italiani furono caricati in seguito sul piroscafo Oria, una ’carretta del mare’ riempita dai tedeschi con bidoni d’olio e gomme per camion (con i prigionieri stipati fino all’inverosimile) diretta al Pireo verso i campi di concentramento. La nave, colpita da una violenta tempesta, affondò il 12 febbraio 1944: con i fratelli Crociati morirono altri 4.100 italiani. A ricostruire la vicenda sono stati Luigi Ronconi (presidente delll’Unione dei minatori Valmarecchia di Novafeltria) e Silvio Biondi (presidente dell’associazione Kairos di Poggio Torriana) che per mesi e mesi hanno scavato negli archivi.
Tutto è partito dalla curiosità di Ronconi, 40 anni fa. "Al cimitero di Maciano, dov’erano sepolti i miei bisnonni – racconta – mi soffermavo spesso su una piccola lapide all’esterno del cimitero. Il desiderio di saperne di più sulla storia di questi concittadini è rimasto per tanti tempo nel cassetto". Le date di nascita erano state scambiate, il nome di Dino erroneamente riportato (c’era scritto Gino). Ma la storia meritava di tornare in vita. Così è stato grazie alle ricerche condotte da Biondi e Ronconi, che hanno già chiesto al Comune di Novafeltria di intitolare una via o un luogo pubblico in memoria dei fratelli Crociati. Nella speranza, si augura Biondi "che il prossimo 20 settembre, in occasione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il progetto sia compiuto".
L’impegno e la ricerca dei due appassionati storici per portare alla luce la storia di soldati italiani internati nei campi di prigionia prosegue. Il prossimo nome è quello del verucchiese Giuseppe Mondaini, classe 1922, e come i fratelli Crociati anche lui disperso nell’affondamento del piroscafo Oria il 12 febbraio 1944. La pratica per la richiesta della medaglia d’onore è già stata avviata, così come l’istanza dell’intitolazione di un parco allo stesso Mondaini.
m.c.