Coronavirus Rimini, provincia chiusa. C'è un'altra vittima

Cinque le province emiliano romagnole in 'zona rossa'. La vittima è un uomo di 89 anni, 11 le persone in più positive al tampone

Pronto soccorso di Rimini emergenza Coronavirus

Pronto soccorso di Rimini emergenza Coronavirus

Rimini, 7 marzo 2020 - Cresce il numero dei contagi da Coronavirus nel Riminese e si conta un'altra vittima: si tratta di un anziano di 89 anni. Undici le persone positive al tampone in più rispetto a ieri. Il numero complessivo sale così da 93 a 104Chiusa la provincia di Rimini, insieme alla Lombardia e ad altre 10 province in tutta Italia (5 le emiliano romagnole). 

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Nelle "zone rosse" i cittadini con qualche linea di febbre (sopra i 37 gradi, ndr) dovranno restare nel proprio domicilio e limitare al massimo i contatti. Già ieri sera, alla fine del consiglio dei ministri, il premier Conte aveva chiesto ai ministri presenti la necessità di una ulteriore stretta. Chiuse palestre, piscine, musei e centri culturali.

In particolare, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria è vietato entrare e uscire, "salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza".

In Emilia Romagna sono complessivamente 1.010 i casi positivi (140 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio). Aumentano ancora le guarigioni, che passano da 17 a 25. I pazienti in terapia intensiva sono 64. Si registrano altri 11 decessi, che complessivamente salgono a 48. 

"Stiamo monitorando soprattutto Rimini per la crescita importante dei contagiati. Non tanto il capoluogo che è quasi indenne, ma la situazione nella zona sud della provincia", ha detto Venturi, che fa anche nuovamente appello alla riduzione dei contatti sociali, specialmente tra gli anziani: "Per qualche settimana per favore limitiamo i contatti, stiamo attenti: è davvero fondamentale per ridurre i contagi". 

Aggiornamento Chiusi palestre, piscine e centri anziani - I numeri dell'Emilia Romagna

I numeri delle ultime 60 ore in provincia hanno fatto alzare il livello di guardia. Negli ultimi due giorni e mezzo si è passati da poco più di 33 casi a oltre 100. "Rispetto all’evoluzione della malattia, soprattutto in relazione al territorio provinciale di Rimini – spiega la direzione medica dall’Ausl – va ben chiarito che il trend di crescita nelle positività che si sta riscontrando soprattutto negli ultimi giorni è frutto dell’effettuazione di un alto numero di tamponi, sia in persone per le quali a seguito dell’indagine epidemiologica si sia riscontrato un contatto stretto con un paziente positivo e contestualmente siano insorti sintomi, sia in pazienti con sintomi gravi per i quali si è reso necessario il ricovero in ospedale. Questo approccio, come già spiegato, è finalizzato alla massima tutela e prevenzione per la cittadinanza e al contenimento, per quanto possibile, della patologia. Infatti l’individuazione dei casi, e la successiva indagine epidemiologica con l’attivazione della quarantena domiciliare volontaria per i contatti stretti, è l’unica misura utile per il contenimento del contagio.

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Per questo è molto importante che le persone sottoposte a questa misura rispettino le prescrizioni che vengono comuniate al momento dell’attivazione. E’ stretto, specialmente per quanto riguarda le indagini epidemiologiche e sempre al fine del contenimento del coronavirus, il contatto anche con le autorità sanitarie marchigiane e della Repubblica di San Marino. Si rinnovano naturalmente le raccomandazioni a non frequentare, se non indispensabile, luoghi affollati e ad evitare assembramenti di persone, così come ad evitare contatti con persone che presentano sintomi influenzali, a lavarsi spesso e con cura le mani con sapone, a non toccarsi occhi, naso e bocca. L’Azienda sta a sua volta attivando misure per diminuire i contatti tra i pazienti che si recano presso le strutture aziendali per visite specialistiche o altri adempimenti, attraverso il rinvio programmato delle prestazioni non urgenti e laddove possibile accessi contingentati alle sale d’aspetto e agli ambulatori".

Ausl Romagna: sospesa l'attività chirurgica non urgente 

Alla luce dell'evoluzione del quadro del nuovo coronavirus la direzione dell'Ausl Romagna ha deciso, "in via precauzionale e preventiva, nell'ottica di limitare i contatti al fine del massimo contenimento e dell'alleggerimento degli accessi agli ospedali, di attivare una sospensione dell'attività chirurgica non urgente e procrastinabile, così come di alcune attività ambulatoriali a loro volta non urgenti, in particolare alcune determinate tipologie di prestazioni ad esempio odontoiatriche, di otorino, broncoscopiche". Lo comunica la stessa azienda sanitaria della Romagna.

Inoltre, viene spiegato in una nota, "con lo stesso fine si è deciso un rallentamento delle attività di screening oncologico per un periodo di due settimane. Tali misure - conclude la nota - sono già operative e l'azienda si sta facendo parte diligente di avvertire tutti gli utenti che saranno poi ricontattati per la ricalendarizzazione della prestazione".