Coronavirus Rimini, altri 25 casi. Venturi: "Monitoriamo la provincia"

Cresce il numero di infettati: ora sono 93. Violata la quarantena, scattano i controlli

Coronavirus, aumentano i casi di contagio nel Riminese (Fotogramma)

Coronavirus, aumentano i casi di contagio nel Riminese (Fotogramma)

Rimini, 6 marzo 2020 – Altri 25 casi di coronavirus nella provincia di Rimini, si legge nel bollettino quotidiano della Regione Emilia Romagna. Il conto complessivo sale a 93. Una situazione che preoccupa particolarmente il commissario ad acta Sergio Venturi: "Stiamo monitorando l'area perché ha una crescita importante", dice in conferenza stampa."

E c'è chi non rispetta la quarantena. Visto che si sono “verificati negli ultimi giorni alcuni casi di violazione di quanto disposto a tutela della salute pubblica e della collettività”, ossia il mancato rispetto delle misure precauzionali imposte dall'emergenza coronavirus, “la massima attenzione sarà rivolta al monitoraggio sulla osservanza delle necessarie indicazioni igienico sanitarie da parte delle persone poste in quarantena”. Lo comunica la Prefettura di Rimini, secondo cui la cui “unità di crisi in accordo con le amministrazioni comunali della Provincia di Rimini” ha attivato “i necessari controlli, al fine di garantire il rispetto di tutte le misure precauzionali atte a contrastare la diffusione del Covid-19”.

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In particolare, viene spiegato in una nota, “alla luce dell'evolversi della situazione sanitaria l'Unità di crisi valuterà le modalità di intervento volte a garantire l'efficacia delle misure adottate”. Inoltre, viene sottolineato, “il mancato rispetto delle obbligatorie prescrizioni di legge in materia prevede la segnalazione-denuncia penale all'autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza”.

Pertanto, si legge ancora nella nota della Prefettura riminese, “si invitano i cittadini alla rigorosa osservanza delle indicazioni governative sottolineando che sarà segnalata all'Autorità Giudiziaria ogni violazione perseguibile penalmente a tutela della salute dei cittadini. Si confida nel massimo senso di responsabilità”.

Intanto, nelle strutture ospedaliere i turni di lavori cominciano a diventare difficilmente sostenibili. "Attualmente la situazione è quella di affanno – premette Maurizio Grossi presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Rimini -. E’ evidente che si debba fare fronte alle necessità che si stanno mostrando, ma ci sono medici che, anche su base volontaria, stanno facendo molte più opere di quanto previsto. Dalle 36 ore previste c’è che è arrivato a farne 12 o 24 in più, quindi anche 60 ore settimanali". Internamente la stessa Ausl sta gestendo il personale per coprire le nuove esigenze, va ricordato come sia stato aperto un nuovo reparto all’ultimo piano del Dea proprio per ospitare i contagi laddove fosse necessario. "E’ probabile che la stessa azienda vada a spostare il personale meno utilizzato in altri reparti per fare fronte ai carichi di lavoro". Ieri pomeriggio nella riunione in prefettura del Centro coordinamento soccorsi era invitato anche l’Ordine dei medici. Infine resta difficile in alcune zone, nella parte sud della provincia, la situazione dei medici di famiglia. "A quanto si apprende – prosegue Grossi – vi sono quattro medici di base in quarantena e questo complica la situazione".

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