"Fotovoltaico e pale eoliche, serve chiarezza"

Il governo affronta la transizione ecologica con regole più stringenti per i pannelli fotovoltaici. L'assessore Montini chiede chiarezza sulle direttive per preservare l'ambiente e l'agricoltura. La decisione di sollevare i pannelli per consentire l'attività agricola è stata approvata dal consiglio dei ministri, ma Montini sottolinea la necessità di definire con precisione le aree idonee per l'installazione.

"Fotovoltaico e pale eoliche, serve chiarezza"

"Fotovoltaico e pale eoliche, serve chiarezza"

"Giro di vite sui pannelli fotovoltaici nei campi coltivabili, divieto per i tetti nei centri storici, l’eolico non va bene in mare: diteci come dobbiamo fare la transizione ecologica". E’ in sintesi quanto chiede al governo l’assessore all’Ambiente Anna Montini. Il tema del fotovoltaico è di scottante attualità, con scambiio di vedute, in consiglio dei ministri, tra il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ma un accordo è stato alla fine trovato. Ovvero: via libera al fotovoltaico avanzato con gli impianti installati a un’altezza tale da preservare l’attività agricola. Stop a nuovi impianti di fotovoltaico a terra che comportano l’uso del terreno, che resta a disposizione degli agricoltori.

"Le norme relative all’installazione di pannelli fotovoltaici sul suolo agricolo – attacca Montini – sono oggetto in queste ore di cambiamenti significativi. Secondo le nuove disposizioni nazionali, non sarà infatti più consentito installare i pannelli direttamente sul terreno agricolo, ma dovranno essere posizionati in modo tale da permettere l’attività agricola al di sotto, sollevandoli. Queste sono alcune delle novità, appunto, contenute nel decreto Agricoltura approvato dal consiglio dei ministri". La decisione dell’esecutivo centrale "ha delle ragioni – aggiunge Montini –. La bellezza, il patrimonio naturale, l’unicità del paesaggio italiano, delle nostre vallate, rimangono elementi imprescindibili e prioritari da ogni parte del discorso la si guardi. Dunque, oggettivamente, ci sono motivazioni comprensibili dietro a questa scelta cautelativa. Detto ciò bisogna guardare al tema del green e delle energie rinnovabili anche da un altro punto di vista. La comunicazione sui singoli interventi, anche motivata, spinge tutta però verso il versante del ‘no’. Il risultato è che da una parte si fanno proclami sostenendo a gran voce la necessità di allontanarsi dalle fonti fossili, ma dall’altra nella pratica si alimenta una polemica continua, anch’essa magari motivata, allorché si tenta di mettere a terra qualunque progetto innovativo. Fotovoltaico e eolico sono due perfetti esempi. Il fotovoltaico non va bene nei campi, sui tetti dei centri storici mentre l’eolico non va bene in mare e quando viene proposto automaticamente si generano conflitti. Quindi? Sul fotovoltaico, la vera energia alternativa che può rendere l’Italia davvero più autonoma sul fronte energetico, occorrono certezze. Aree industriali dismesse? Pannellature lungo le autostrade? Diteci dove però per dare certezze a imprese e comunità. E, allo stesso tempo, è necessario che sul tema delle aree idonee siano mantenute attenzioni specifiche per le zone rurali".