
Caccia al ‘killer’ dei gabbiani. Nel giro di una settimana, tra il 30 maggio e il 6 giugno, sono stati già due gli uccelli colpiti da ignoti con un fucile ad aria compressa. Il primo gabbiano ferito è stato ritrovato, il 30 maggio, nella zona del porto. Sono stati chiamati subito i volontari del Cras, il Centro recupero animali selvatici di Rimni, purtroppo per l’animale non c’è stato nulla da fare.
A ritrovare il secondo gabbiano a cui avevano sparato è stato, sabato scorso, l’assessore Jamil Sadegholvaad. "Sono uscito, richiamato da uno strano rumore, e ho trovato l’animale sanguinante che non riusciva più a spiccare il volo. Era ferito a un’ala, ho chiamato i volontari del Cras e ho scoperto poi da loro che quella ferita era stata provocata da un’arma". L’animale si trova al Cras, dove lo stanno curando. I due episodi sono stati segnalati anche anche ai carabinieri forestali. Il sospetto dei volontari, e anche dell’assessore, è che non siano stati gli unici casi. Il fatto poi che siano avvenuti a una distanza relativamente ravvicinata, fa pensare che sia stata la stessa mano a premere il grilletto. "Stiamo indagando – conferma il comandante dei carabinieri forestali Aldo Terzi – ma non abbiamo ancora abbastanza elementi. Chi ha visto qualcosa, o può fornirci maggiori informazioni, si faccia avanti con noi".
In questo periodo le segnalazioni sui gabbiani sono molteplici. Sono le settimane in cui nascono i piccoli, e molti nidi si trovano proprio sui tetti delle case. I gabbiani adulti, per proteggere i piccoli, volano molto basso e in alcuni casi possono anche attaccare le persone se temono per l’incolumità dei pulcini. Per scoraggiare i gabbiani a nidificare sul proprio tetto, c’è chi ha fatto ricorso a reti, dissuasori vocali e addirittura ai falconieri. L’uso dei falchi contro i gabbiani, anche a Rimini, è ormai abbastanza diffuso.
"Ma arrivare a sparare contro gli uccelli – dice Sadegholvaad – non è tollerabile. Anche perché si mette in pericolo l’incolumità delle persone: e se un pallino dovesse colpire un passante? Chi commette queste azioni, oltre a commettere un reato, sembra non rendersi conto dei rischi a cui espone le persone che si trovano nella zona. Mi auguro che il colpevole, o i colpevoli, vengano individuati al più presto".
Manuel Spadazzi