Green pass, gli hotel: "No alla carta verde per accedere alle sale ristorante"

L'assessore al Turismo dell'Emilia Romagna, Corsini: "Siamo convinti che qui non si possa applicare l’obbligo, ma questa incertezza non aiuta"

Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo dell'Emilia Romagna

Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo dell'Emilia Romagna

Le nuove misure che impongono l’obbligo di Green Pass nei locali al chiuso scatterà da venerdì. Ma gli hotel attendono ancora di sapere se le loro sale ristorante rientrano tra le attività nelle quali sarà necessario esibire la carta verde. Regioni e associazioni di categoria, nei giorni scorsi, avevano chiesto al governo chiarimenti in merito.

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"Ma da Roma – ammette l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini (nella foto) – non abbiamo saputo nulla. Noi siamo convinti che per le sale dei ristoranti non si possa applicare l’obbligo, ma questo stato di incertezza non aiuta". "Come al solito – tuona Patrizia Rinaldis, presidente di Aia Rimini – navighiamo a vista. Ma saremmo molto sorpresi se le sale ristorante fossero incluse tra i locali in cui vige il nuovo obbligo di accesso col Green pass". Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa per gli hotel non ci dovrebbe essere l’obbligo, quanto meno nel le sale ristorante in cui hanno l’accesso solo i clienti degli alberghi. "Ma se così non sarà e sarà applicato il Green pass anche negli alberghi – attacca la Rinaldis – saremmo alla follia. In hotel sono già previsti rigidi protocolli".

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Per l’associazione Riviera sicura, che riunisce vari hotel tra Rimini e il resto della Riviera, "se è vero che Il Green Pass può essere un efficace strumento di prevenzione e stimolo alla vaccinazione, deve necessariamente essere esclusa la sua applicazione per i servizi essenziali, come lo sono gli hotel". Inoltre "è impensabile che si chieda ora, al turista che ha prenotato mesi prima, di adeguarsi all’ultimo momento a un provvedimento del genere. Molti di loro non avrebbero la possibilità di vaccinarsi in questo momento, non è nemmeno possibile sottoporre intera famiglie di turisti al tampone ogni due giorni per poter proseguire la loro vacanza".