RITA CELLI
Cronaca

Guerra ai piccioni: "Multe a chi li nutre"

Il Comune emette un’ordinanza per limitare il proliferare degli animali vietando di dar loro da mangiare e predisponendo reti anti-nido

Il sindaco Filippo Giorgetti

Il sindaco Filippo Giorgetti

Basta colombi e piccioni nel centro storico di Bellaria Igea Marina. Lo chiedono i residenti, i negozianti e l’amministrazione stessa, che con un’ordinanza sta cercando di trovare delle soluzioni per arginare il problema della proliferazione dei pennuti nel centro urbano. "Il problema è stato sollevato da noi e dall’associazione Isola dei Platani – dice il sindaco Filippo Giorgetti – stiamo costantemente tenendo monitorata la situazione. Abbiamo addetti ai lavori che fanno pulizie straordinarie della piazza periodicamente, anche più di due volte al mese. Il guano crea tantissimi disagi e questa situazione non è più accettabile. Con le guardie ecozoofile abbiamo individuato dei sistemi di pastura speciali, per non fare riprodurre i piccioni, e con delle gabbie cerchiamo di prenderli e spostarli nelle aree più limitrofe e non urbane".

Con l’ordinanza la giunta Giorgetti chiede una collaborazione da parte dei cittadini, "a non lasciare cibo e a non offrire da mangiare ai piccioni. E’ bene che la fauna ci sia a Bellaria Igea Marina ma in luoghi più consoni e immersi nella natura. Sul territorio, due terzi degli spazi che abbiamo sono non urbanizzati. Sono questi i luoghi dove i colombi dovrebbero stare". Nell’ordinanza si vieta qualsiasi somministrazione di mangime, pane o altro tipo di granaglie, vietati anche alimenti e scarti lasciati incustoditi su tavoli pubblici e spazi all’aperto (anche in occasione di fiere e mercati settimanali). Fondamentale la dissuasione per la costruzione di nidi e la disinfezione di siti, consigliate reti a maglie sottili per bloccare le zone di nidificazione, anche per ruderi e fabbricati abbandonati. "Predisporremo anche degli anticoncezionali nella pastura e colombaie finalizzate al contenimento della riproduzione". Chi non osserverà i divieti rischierà multe tra i 50 e i 300 euro.

Rita Celli