
Carasso (Promozione alberghiera) spiega i progressi dell’AI nel settore "Ogni hotel così può avere un grosso aiuto dalla tecnologia, ma guai ad abusare: il contatto umano è il nostro punto di forza".
di Mario Gradara
"Se internet ha cambiato il mondo del turismo vent’anni fa, credo che l’applicazione dell’intelligenza artificiale lo cambierà molto di più ora. L’AI offre infatti un grande aiuto agli albergatori, a patto che non si deleghi troppo e il contatto umano con il cliente, da sempre punto di forza della riviera, resti centrale". Lo afferma Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera, reduce da uno dai tantissimi corsi sull’AI (Artificial Intelligence), tenuto da Federica Montanari di youRevenyou, applicata al pianeta vacanza che stanno dilagando a Rimini.
"Già diversi albergatori utilizzano le applicazioni più semplici – spiega – ad esempio per far fare all’AI la newsletter, o far rispondere alle recensioni di Tripadvisor. E’ semplice: ’faccio leggere’ a ChatGpt (Chat Generative Pre-trained Transformer, trasformatore generativo pre-addestrato, ndr) le mie risposte precedenti alle recensioni. La macchina impara il mio stile di risposta, che sia aggressivo tipo ’non è vero niente’ o conciliante, lo traduce in tutte le lingue, mi chiede un controllo prima di pubblicarlo e se do l’ok procede. Idem la newsletter: fai leggere le tue degli ultimi 5 anni, le dici di prepararla in vista di Pasqua, lei la scrive e allega anche foto di uova di cioccolato o simili".
"Poi c’è un livello che incute più timore – aggiunge Carasso –: rispondere in automatico al turista. Cui io, quando vengo contattato sulla chat di whatsapp (la mail quasi nessuno la manda più, il telefono è raro) chiedo ’vuoi parlare con me o con AI’? Se sceglie l’AI procedo. Col vantaggio che mentre io magari risponderei dopo un’ora o un giorno, la ’macchina’ risponde all’istante. Dubbio: risposte standard le può dare, tipo cane sì o cane no. Ma se l’ospite chiede una camera con balcone vista mare e culla? Più difficile. Forse una coppia giovane apprezza le risposte rapide della macchina. Un 50enne meno. Altra applicazione possibile il Revenue Management: dare prezzi diversi secondo riempimento e richieste. L’AI prende velocissisamente dati storici miei di quel weekend e propone un prezzo. Ma poi devo decidere io albergatore".
Pienone anche al recente evento dedicato all’AI promosso da Conflavoro Pmi Rimini, tenuto da Daniele Sarti, di Albergatore Pro (intervista a fianco). Era previsto all’hotel Touring, ma visto l’alto numero di iscrizione lo si è dovuto spostare all’Eurhotel, che disponeva di una sala più ampia. "Dopo il workshop – spiega Corrado Della Vista, Conflavoro – molti partecipanti hanno iniziato subito ad applicare gli strumenti appresi. Un albergatore ha creato lo spot musicale per il suo hotel, un altro ha utilizzato un software di intelligenza artificiale per rispondere in modo rapido e personalizzato alle recensioni degli ospiti, ottenendo risposte immediate e con uno stile naturale".
Un’applicazione giudicata interessante emersa è stata l’uso delle statistiche e dei dati per migliorare la competitività. "Un albergatore ha scoperto – aggiunge Della Vista – grazie all’analisi di ChatGPT, che il suo vero concorrente non era la struttura che credeva di dover monitorare, bensì un’altra, più affine per posizionamento e target di clientela. Questo ha evidenziato come l’AI possa offrire un punto di vista oggettivo, utile per prendere decisioni più consapevoli nel business alberghiero. Credo nell’importanza dell’AI come strumento a supporto del settore turistico, aiutando a ottimizzare i tempi di lavoro e prendere decisioni strategiche".