Il virus ci ha fatto perdere (quasi) mille euro a testa

Il confronto tra i redditi medi dichiarati del 2019 e quelli del 2020 . Rimini tra le province che hanno pagato di più gli effetti della pandemia

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L’alto tasso di evasione fiscale. Il lavoro precario. Rimini è purtroppo ’abituata’ a essere fanalino di coda in regione, nella classifica dei redditi. Ma qui gli effetti della pandemia si è fatta sentire più altrove. Lo si ricava confrontando i redditi medi dichiarati nel Riminese nel 2019 con quelli del 2020. E secondo i dati pubblicati ieri dal Sole 24 ore, Rimini in Italia è tra i dieci capoluoghi di provincia in cui si è avuta, nel 2020, la maggiore contrazione dei redditi medi. Siamo al nono posto (dopo Pesaro), mentre al primo posto c’è Venezia e al quarto Firenze.

Le ripercussioni causate dal virus e dalle conseguenti restrizioni non hanno colpito solo i comuni costieri, la cui economia è molto legata al turismo. In tutta la nostra provincia la pandemia ha provocato un ’impoverimento’ dei redditi. In molti comuni il divario, tra i redditi medi dichiarati nel 2019 e quelli del 2020, è di mille euro e anche più. A Rimini si è passati, stando ai dati diffusi dal ministero delle Finanze, da 20.332 euro dichiarati in media nel 2019, ai 19.832 del 2020. Significa che nell’anno in cui è scoppiata la pandemia, i redditi dei riminesi sono calati di oltre il 2 per cento. Non fanno eccezione gli altri: a Riccione si è passati da 20.084 euro a 19.252, a Cattolica da 19.905 a 19.025, a Bellaria da 17.916 a 17.121, a Misano da 19.081 a 18.153. Restando ai comuni principali, a Santarcangelo i redditi mesi sono scesi da 20.064 a 19.692, a Coriano si è passati da 18.302 a 17.626. Non c’è un solo comune che non abbia accusato il colpo.

Dati che preoccupano e non poco, visto che il 2021 non è andato molto meglio e che nel 2022 la ripresa, a causa del caro energia e degli effetti economici della guerra in Ucraina, stenta ancora a decollare. "Rimini è una delle aree che hanno ’pagato’ il virus più di altre – osserva il sindaco Jamil Sadegholvaad – perché il peso del turismo sull’economia è molto più sensibile che altrove". Ecco, "gli ottimi risultati turistici ottenuti a Pasqua sono un’iniezione di fiducia in vista della stagione. Ma ora abbiamo bisogno di tanti giorni come quelli appena trascorsi, e senza più interruzioni". Il 2022 "resta un anno complicato, ma dobbiamo andare avanti spediti. Rimini ha messo in campo un programma eccezionale di eventi, ora basta con le restrizioni".

Manuel Spadazzi