In spiaggia nessuno ‘scaccia’ il moscone

Marinai di salvataggio chiedono mezzi moderni per la stagione balneare, ma i bagnini sono legati alle tradizioni. Mosconi rossi, pesanti e costosi, rimangono un simbolo della Riviera romagnola. Una botta di vernice e olio di gomito: un'altra estate è passata.

In spiaggia nessuno ‘scaccia’ il moscone

In spiaggia nessuno ‘scaccia’ il moscone

Che fa, provoca? Sono secoli che i marinai di salvataggio scandiscono l’inizio e la fine della stagione balneare con la richiesta di mezzi più moderni. Le moto d’acqua, ovviamente, sono in cima alla lista della richieste, ma in maniera altrettanto puntuale incassano il silenzio dei bagnini. Si sa, gli operatori di spiaggia sono molto legati alle tradizioni, e il moscone rosso è diventato un marchio di fabbrica, sta alle spiagge romagnole (e della Versilia) come il Colosseo sta alla capitale. Ma i mosconi pesano più di un quintale, si lamentano ogni anno i marinai di ‘salvataggio. E quando il mare si mette di traverso è dura recuperare il bagnante e tenere a bada il mezzo. Dimentichi le fantasie stile baywatch: in Riviera si continua a remare. Sarà forse che le moto d’acqua costano e la benzina è arrivata alle stelle? A pensar male si fa peccato, eccetera eccetera. Per una categoria che aspira a diventare patrimonio dell’Unesco, i simboli hanno la loro importanza. Una botta di vernice e olio di gomito: tra botta

e risposta è già passata un’altra estate.