
Lotta allo spaccio sul lungomare. Nella rete degli agenti della municipale è finito uno spacciatore di 26 anni. È iniziata...
Lotta allo spaccio sul lungomare. Nella rete degli agenti della municipale è finito uno spacciatore di 26 anni.
È iniziata l’estate calda anche sul fronte dei controlli nella zona mare. Nelle sere scorse un’unità operativa della polizia locale composta da dieci agenti, con a supporto l’unità cinofila, ha presidiato la zona del lungomare. È solo la prima parte di giugno, ma è a inizio estate che gruppi di persone cominciano a piazzarsi nelle varie zone turistiche per gestire lo spaccio. L’obiettivo degli agenti era individuare e fermare gli spacciatori, dopo le segnalazioni e le verifiche fatte nei giorni precedenti. L’attività dell’unità operativa della polizia locale ha riguardato l’area del lungomare che va dalla zona porto a piazzale San Martino. Particolare attenzione è stata riservata a piazzale Roma. È qui che storicamente c’è il presidio delle forze dell’ordine. Un’attività che diviene fondamentale, e quello messo in atto dalla Polizia locale non era un servizio spot. "Questo impegno – spiegano dal comando – si inserisce in una strategia di controllo del territorio costante e non occasionale, fondamentale per la tutela della comunità e degli ospiti di Riccione".
Intorno alle 21,30 di lunedì sera, in piazzale Roma, gli agenti hanno notato un giovane, cittadino tunisino del 1999. Non era la prima volta che gli agenti vedevano quel volto. Era da un po’ di giorni che il ragazzo girava nella zona. Senza fissa dimora, sprovvisto di documenti e senza titolo per potere stare sul territorio nazionale, è stato fermato mentre era stava spacciando. Il 26enne stava cedendo droga quando è stato bloccato dagli uomini dell’unità operativa della Polizia locale. Il ragazzo aveva con sé 70 grammi di hashish, divisi in quattro involucri, e 10 grammi di cocaina. Gli agenti lo hanno fermato in flagranza di reato. Il ragazzo è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti e per ingresso e permanenza illegale nel territorio italiano. Aveva addosso due smartphone costosi per i quali sono in atto verifiche per capirne la provenienza. Il processo per direttissima, fissato ieri mattina in Tribunale, ha visto il giudice convalidare l’arresto e disposto il divieto di dimora nella provincia di Rimini.
a. ol.