
L'undicesima edizione di Hospitality day a Rimini ha registrato un record di partecipanti con quasi 6mila operatori del turismo presenti. Temi centrali: etica del viaggio, impatto dell'intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale. Un importante momento di confronto per il settore.
Uno degli incontri più seguiti ieri? Quello con il filosofo Umberto Galimberti, che ha parlato dell’etica del viaggio e – soprattutto – del rapporto tra uomo e tecnologia. Sala gremita per lui, con oltre 400 persone a seguirlo e un centinaio rimaste fuori per "la mancanza assoluta di posti disponibili". Galimberti è stato uno dei 200 relatori saliti in cattedra ieri al Palacongressi di Rimini per l’undicesima edizione di Hospitality day, l’evento di formazione e studio per gli operatori del turismo organizzato da Teamwork, società riminese di consulenza del settore. Un’edizione che ha fatto il record di partecipanti: quasi 6mila, arrivati a Rimini da ogni parte d’Italia (tantissimi dal sud) e anche da Svizzera e Austria. "Peccato – osserva Mauro Santinato, presidente di Teamwork – aver visto pochi colleghi riminesi. Ma li capisco: oggi apre il Ttg, tanti sono impegnati". Tanti i temi affrontati al Palas: dalla riqualificazione al design per gli hotel alla ristorazione, dal personale alla gestione dei costi, dalla tecnologia applicata al turismo fino al (dolente) capitolo sulle recensioni on line e su come i social influenzano le scelte dei turisti. Una delle questioni più sentite, tra quelle affrontate ieri, è l’impatto dell’intelligenza artificiale. "Se ne è parlato tantissimo. Perché l’intelligenza artificiale offre opportunità enormi – osserva Santinato – ma comporta anche rischi enormi. Si è parlato soprattutto di come l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare la gestione dei collaboratori in hotel". Tra i temi toccati anche la sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico. "Hospitality day si conferma un importante momento di confronto per affrontare sfide e nuove tendenze del turismo".