Tonnellate di legname si è riversato sulla costa. Ieri mattina il canale del porto appariva come una passerella di legno tanto era il materiale portato dal mare. Stessa cosa sull’arenile dove le squadre di Hera da giovedì continuano a caricare camion sulla battigia per liberare la spiaggia. I camion e mezzi della multiutility hanno raccolto in un paio di giorni circa 1500 tonnellate di legna depositata sulla sabbia dal mare. Altra ne arriverà nei prossimi giorni portata dai fiumi che nei territori alluvionati della Romagna stanno raccogliendo di tutto. L’attività di Hera non si ferma e per quantità ricorda le prime immagini della spiaggia dopo l’alluvione del maggio del 2023.
Stesso problema al porto riminese che ha una caratteristica che lo rende diverso dagli altri sulla costa riminese: non è la parte terminale di un fiume. Il che significa che non c’è corrente a spingere via i detriti. Bisogna liberarlo, ma a farlo non sarà Hera, precisano dalla stessa multiutility, che non ha competenza in ambito portuale. La situazione intanto preoccupa. "Non siamo sereni – premette il presidente del Club Nautico, Gianfranco Santolini -. La quantità di legna raccolta in porto è considerevole e ci sono anche tronchi di una certa grandezza che potrebbero finire per danneggiare le imbarcazioni presenti. Abbiamo visto che i pescherecci ce l’hanno fatta a uscire in mare, anche se andando molto piano. Per il momento penso che molti se ne staranno fermi in porto in attesa. Con tanto materiale in porto e in mare non è sicuri muoversi". Intanto nel canale non resta che attendere le pulizie, ma il problema è quando. Il Comune di Rimini si è già mosso chiedendo l’intervento della Regione, ente competente in questo caso. Servono macchinari particolari, anche se è presumibile che in questo momento, con parte della Romagna finita nuovamente sott’acqua, le priorità di intervento della Regione siano altre.
Andrea Oliva