
La Polizia civile mentre porta al comando il presunto killer dei cani
San Marino, 17 aprile 2025 – Incastrato dalle immagini delle telecamere. Dopo 14 anni di ricerche, analisi, indizi, esposti in tribunale e anche interrogazioni parlamentari, ieri le forze dell’ordine sammarinesi hanno individuato e fermato il presunto killer dei cani.
Quello che sul Titano semina il panico da anni e che fino ad ora era rimasto impunito. Decisivi i cinque avvelenamenti avvenuti negli ultimi giorni nella zona di Fiorentino. Le telecamere hanno ripreso l’auto di proprietà di un uomo di oltre 80 anni. Le immagini sono state incrociate dagli agenti di Polizia Civile e Gendarmeria con quelle acquisite sui luoghi degli avvelenamenti avvenuti nel tempo. E le auto riprese nei punti dove sono stati ritrovate le esche portavano tutte a quell’uomo. Hanno così bussato alla sua porta e in casa hanno trovato tutto il necessario per confezionare i bocconi mortali. L’uomo è stato accompagnato al comando della Polizia Civile per essere interrogato. Con il sospetto, dopo anni di controlli incrociati, che sia sempre stata la sua mano, dal 2011 a oggi, a confezionare quelle esche che hanno portato alla morte di decine di cani. Occorre andare indietro parecchio con la memoria per raccontare quando è iniziata questa brutta storia a San Marino. È la primavera del 2011 quando l’Associazione protezione animali denuncia i primi casi.
Dall’aprile di quell’anno a luglio sono trenta i cani avvelenati, di cui soltanto cinque salvati. Nei parchi si scoprono decine di bocconi imbevuti di un potente pesticida. Ma la mano del killer continua a colpire anche negli anni successivi prendendo anche di mira la mostra canina internazionale di scena a San Marino. Poi sospesa. Fino ad arrivare ai giorni nostri con i cinque animali avvelenati qualche giorno fa a Fiorentino e le nuove denunce dell’Apas che non ha mai smesso di portare avanti la propria battaglia. Ieri la svolta, proprio nel giorno in cui in Consiglio grande e generale sono stati approvati gli emendamenti al Codice Penale che ridefiniscono i reati contro gli animali. Per la prima volta è prevista la pena detentiva per chi uccide, maltratta o abbandona un animale. Le nuove disposizioni prevedono prigionia di primo grado: (da tre mesi a un anno) e prigionia di secondo grado (da sei mesi a tre anni).