
Il meteorologo Nanni: "Picchi anomali per il mese di luglio". I bagnanti: "Mai vista una situazione del genere"
Il mare Adriatico scotta. Chi in questi giorni ha frequentato le spiagge della Riviera se n’è accorto eccome. "Altro che bagno rinfrescante. L’acqua è spesso caldissima, mai vista una situazione del genere" racconta uno dei tanti bagnanti che in questi giorni ha ‘testato’ la temperatura dell’Adriatico. Che in effetti è salita e non di poco. "Ha anche superato i trenta gradi" spiega il meteorologo (e bagnino) Roberto Nanni. Caldo africano, temperature da record e anche il mare si scalda. D’altra parte alcune rilevazioni effettuate nel mese di luglio nella zona dell’alto Adriatico parlano chiaro: la temperatura dell’acqua sotto costa è oscillata in media tra i 28,2 e i 30,8 gradi. In particolare, per due giorni consecutivi, 19 e 20 luglio, le temperature massime superficiali (fino a 35 centimetri di profondità) si sono attestate rispettivamente a 30,8 e 30,2 gradi.
"Picchi – dice Nanni – che costituiscono un’anomalia per il periodo. Va considerato che normalmente le temperature più alte si registrano in agosto, quando il mare ha assorbito più a lungo il calore dell’atmosfera. Stavolta già a luglio si sono superati più volte i 30 gradi: di fatto è come se fossimo in anticipo di un mese".
Ad agosto dell’anno scorso la temperatura del mare Adriatico, stando al bollettino dell’Arpae, si era attestata tra i 27 e i 28 gradi sotto costa nella zona di Rimini. Quest’anno la media potrebbe crescere. E ancora: vent’anni fa, nel 2004, la temperatura superficiale media di luglio, misurata all’estremità della palata di Rimini (a 500 metri dalla riva), era di 24,6 gradi. L’anno scorso il record di 27,5 che quest’anno potrebbe essere ritoccato, con un aumento superiore ai tre gradi in vent’anni.
"Negli ultimi due c’è stato un deciso incremento. La causa – ragiona Nanni – è da ricercarsi naturalmente nel riscaldamento globale che, in un bacino particolare come quello del mediterraneo, genera determinate conseguenze". L’ecosistema marino ne risente. Le alghe proliferano, l’impatto sull’ossigenazione delle coste è negativo, la maricoltura soffre: altrove, ad esempio, si è registrata anche una moria di cozze. Le conseguenze a lungo termine, secondo alcuni esperti, portano anche alle specie aliene invasive come il granchio blu.
g. c.