"L’ambulanza poteva schiantarsi Gianluca ha evitato una strage"

I colleghi della Croce Verde ricordano l’autista stroncato da un malore a Talamello. Anche il padre del 48enne aveva perso la vita mentre si trovava al volante di un Tir

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Padre e figlio uniti da un destino tragico. Entrambi hanno perso la vita, stroncati da un malore, forse legato ad una patologia congenita. Entrambi, quando il loro cuore si è fermato, erano al volante di un mezzo: un Tir nel caso del padre, un’ambulanza nel caso del figlio. Tutti e due, nel momento in cui si sono sentiti male, hanno fatto in tempo a rallentare la loro corsa, fino quasi ad accostare. L’ambulanza condotta da Gianluca Strada – il 48enne di Talamello, socio e autista della cooperativa Croce Verde di Novafeltria, vittima della tragedia consumatasi nel pomeriggio di venerdì sulle strade della Valmarecchia – è stata trovata con il muso appoggiato ad un albero, la ruota anteriore sinistra nell’erba, all’altezza della curva in via degli Archi. "Non è vero che Gianluca si è schiantato contro quell’albero – dicono adesso gli amici e colleghi della Croce Verde – Gianluca, con la sua prontezza di riflessi, è riuscito ad evitare l’impatto contro la pianta e a scongiurare un dramma molto più gande, salvando la vita all’infermiera che si trovava con lui e al ferito sulla barella". La prima a soccorrere Strada è stata proprio l’operatrice dell’Ausl Romagna che si trovava insieme a lui sulla "Novafeltria 10". Insieme, poco prima, erano intervenuti sul teatro di un incidente, avvenuto non lontano da lì, sempre a Talamello. Una Suzuki Swift era finita con le ruote per aria e il conducente, un uomo di 55 anni, una volta estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco (gli stessi accorsi poco dopo anche sul luogo del secondo incidente), era stato affidato alle cure dei sanitari. L’ambulanza condotta da Gianluca era ripartita a sirene spiegate in direzione dell’ospedale di Novafeltria. Poco dopo, però, il tragico epilogo, in quella curva maledetta. Per alcuni lunghi, interminabili minuti l’infermiera che viaggiava con lui e i colleghi del 118 arrivati poco dopo in aiuto hanno provato, disperatamente, a far ripartire il cuore del 48enne. Ma per lui non c’è stato nulla da fare. Una fine, la sua, tragicamente simile a quella del padre, che era stato ritrovato privo di vita nell’abitacolo del suo Tir, là dove il malore lo aveva colto di sorpresa.

La Croce Verde "piange la scomparsa di un figlio. A fatica troviamo le parole giuste per questa terribile tragedia e ancora più a fatica riusciamo a credere che sia successo per davvero. Luca sei venuto a mancare proprio mentre compivi il tuo dovere con quella divisa che indossavi da oltre 30 anni e che ora ti accompagnerà lassù in cielo. Tutti noi ci uniamo al dolore di parenti e amici per la scomparsa del nostro Luca". Commosso il ricordo di Moreno Montanari, presidente di Co.E.S. Emilia Romagna (l’associazione degli autisti di ambulanze): "Gianluca era un nostro consigliere e si era guadagnato un ruolo fondamentale per noi nella zona del Montefeltro e del Riminese. Assiduo collaboratore e portavoce dei suoi colleghi, rappresentava con il suo consueto sorriso, tutti i disagi di chi pratica questa professione".

Lorenzo Muccioli