
Anche dopo il 22 settembre va garantito il servizio di salvamento. sulle spiagge
"Non vedo come un problema il sevizio di salvamento dopo il 22 settembre. Sarebbe un bel messaggio da sfruttare anche in chiave turistica. Penso e mi auguro che gli stabilimenti si organizzino per fornire il servizio". Marco De Luca, referente dei bar di spiaggia, soffia sul fuoco. L’ordinanza della Capitaneria di porto, non limitata al litorale romagnolo ma emanata a livello nazionale, impone agli stabilimenti balneari l’apertura a patto che venga garantito il servizio di salvamento. La cosa ha creato molto malumore tra i bagnini. Tre i problemi principali. Il primo è la difficoltà nel riorganizzare un servizio visto che molti salvamenti hanno già preso altri impegni. Poi c’è il tema dei costi a fronte di una utenza che in spiaggia è sensibilmente inferiore rispetto all’estate. Infine, per quei bagnini che hanno anche il brevetto di salvataggio e possono sostituirsi in torretta, si pone il tema di eventuali denunce penali se dovesse accadere qualcosa in loro presenza. Problemi che toccano meno il resto della città turistica. "Quanto può interessarci è l’allungamento della stagione – premette Maurizio Metto presidente del Consorzio Ceccarini -. È chiaro che eventuali provvedimenti che possono mettere in discussione anche il Mare d’Inverno divengono importanti per l’intera città. In inverno l’utilizzo della spiaggia è completamente diverso. Auspichiamo che si faccia chiarezza su un provvedimento di ambito nazionale, ma calato sul nostro territorio. Speriamo nel buonsenso".
Tuttavia "non ci pare strano garantire il servizio dopo il 22 settembre. È comunque una garanzia di sicurezza per l’utente. Se c’è il servizio fino al 22 non vedo perché non debba esserci dopo quella data". Per De Luca si tratta "di riorganizzare un servizio. Non vedo difficoltà insormontabili, lo fanno un po’ tutte le attività, forse non ancora i bagnini. Il provvedimento è nazionale. Tenere aperti gli stabilimenti anche dopo il 22 sarebbe un’offerta in più per chi vuole godersi la spiaggia". L’idea di una serrata degli stabilimenti balneari tocca da vicino anche agli alberghi ancora aperti tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. "Stiamo lavorando tanto per allungare la stagione e le conseguenze dell’ordinanza mettono in difficoltà gli operatori – premette Bruno Bernabei presidente di Costa Hotels –. L’idea di stabilimenti chiusi o peggio di un Mare d’inverno non attuabile è semplicemente impensabile. Sarebbe una pesantissima battuta di arresto per i progetti in ambito turistico che stanno avanzando. Sarebbe un ulteriore peccato perché proprio ora, con i bagnini meno presi dal problema concessioni grazie alla proroga, si poteva pensare di allungare la stagione. Auspichiamo in una positiva soluzione alla vicenda".
Andrea Oliva