Rimini, 11 dicembre 2024 – Nuovo sopralluogo tecnico ieri pomeriggio in via del Ciclamino. Una “prova generale”, sotto una pioggia fine ma insistente, in vista dell’esperimento vero e proprio (posticipato al gennaio dell’anno nuovo), quello che vedrà Louis Dassilva – l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate – transitare davanti alla cam 3 della farmacia San Martino.
Un test decisivo – affidato dal gip Vinicio Canatarini al super esperto Sebastiano Battiato – che dovrà stabilire una volta per tutte chi è passato davanti alla telecamera, la sera del 3 ottobre 2023 alle 22.17 (pochi minuti dopo il delitto), quando Pierina fu assassinata nel garage sotterraneo: Dassilva o il vicino di casa Emanuele Neri, che in varie trasmissioni televisive ha affermato di essersi riconosciuto nel filmato?
Sono da poco passate le 15 quando, nel complesso residenziale blindato dagli agenti della polizia di Stato, fanno il loro ingresso periti e avvocati: in testa i difensori del 34enne senegalese, Riario Fabbri e Andrea Guidi. “Queste operazioni – dichiarano – servono a capire se le luci rendano lo stesso effetto del giorno del delitto oltre a valutare la camminata e l’altezza del soggetto ignoto ripreso dalla cam3. I periti dovranno indicarci se le variabili attuali, rispetto a quelle di oltre un anno fa, sono in grado di darci le risposte che cerchiamo o se c’è un margine di errore e in che percentuale”.
Luci di Natale spente sui balconi delle case per non inquinare la scena e tecnici all’opera per ricostruire, in modo minuzioso, le stesse condizioni di luminosità della sera del 3 ottobre 2023. Nella farmacia San Martino cala il buio, si aziona la cam 3, vengono testate angolazione e inquadrature del dispositivo elettronico. Sull’asfalto si tracciano dei segni per simulare il percorso compiuto dal presunto killer per avvicinarsi al palazzo al civico 31. Una linea immaginaria che, passo dopo passo, sarà percorsa da due figuranti, chiamati rispettivamente ad impersonare Dassilva e Neri. Scala telemetrica per misurare le altezze e test specifici per verificare la pigmentazione. Un esperimento, quello di ieri, andato avanti a lungo, fino a sera.
Nei giorni scorsi Louis si era detto pronto a sottoporsi alla simulazione e a transitare davanti all’occhio elettronico della telecamera. Ma la presenza di Dassilva il giorno in cui effettivamente verrà compiuto l’esperimento, non è ancora assicurata. Stante il consenso del 34enne infatti gli avvocati che lo assistono, Riario Fabbri e Andrea Guidi, sono irremovibili nel porre una condizione irrinunciabile per concedere che il loro assistito transiti o, come sostiene la Procura, torni a transitare nel campo visivo della cam3. “Dovranno essere riprodotte e garantite le condizioni di quella sera”. Una decisione, quella di Dassilva, che potrebbe dunque essere condizionata dall’esito degli accertamenti svolti nella giornata di ieri.
Il video della cam 3 rappresenta l’ago della bilancio in un’indagine, quella sul delitto di Pierina, che da 14 mesi vedi impegnati senza sosta gli agenti della squadra mobile di Rimini, coordinati dal pm Daniele Paci. Quello di ieri è stato un passaggio propedeutico in vista del secondo step dell’incidente probatorio, dopo la prima fase preliminare andata in scena il 26 novembre, quando si è svolto il sopralluogo tecnico alla farmacia.
Erano presenti i consulenti della difesa di Dassilva, i periti Massimo Giuliani e Massimo Zonavo; Fabrizio Corrado Adamo della polizia Scientifica e il maresciallo del Ros di Ancona Francesco Lobefaro per la Procura; il generale del Ris Luciano Garofano, accompagnato dal consulente Davide Barzan, per la nuora Manuela Bianchi; il super esperto Battiato; il tecnico nominato dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, che assistono la famiglia di Pierina, l’ingegnere Davide Albini. Con la terza fase dell’incidente probatorio, i periti dovranno svolgere un’analisi tecnico/scientifica approfondita delle immagini e dei video cristallizzati durante l’esperimento per arrivare alla comparazione finale.