
La nuora di Pierina Paganelli ha reso testimonianza in incidente probatorio incalzata da centinaia di domande per cristallizzare il rapporto tra lei e Dassilva. Niente incrocio di sguardi però: tra la Bianchi e il 35enne c’era un paravento.
e Francesco ZuppiroliL’una contro l’altro. Fisicamente, nella stessa stanza e distanti pochi passi. Emotivamente, invece, mai così lontani: separati dalla voragine aperta da una nuova versione compromettente fornita il 4 marzo scorso da Manuela Bianchi contro Louis Dassilva, materializzatasi ieri come per metafora in un paravento che ha impedito l’incrocio di sguardi tra i due ex amanti al centro del giallo di Pierina Paganelli. Ora lontani sì, nonostante per stessa ammissione della donna in aula: "Louis è stata la persona che ho amato di più nella mia vita". Lo ha detto la nuora di Pierina Paganelli riferendosi proprio all’uomo accusato di essere il carnefice dell’anziana uccisa il 3 ottobre del 2023 nel seminterrato di via del Ciclamino 31.
L’uomo che ora lei stessa ha collocato sulla scena del crimine la mattina del ritrovamento del cadavere, poco prima che la donna vedesse Pierina. Lo stesso uomo che secondo la procura avrebbe ucciso proprio per amore di Manuela. Per amore di quella donna che ieri ha cominciato a rendere la propria testimonianza-fiume davanti al giudice per le indagini preliminari mentre a una manciata di metri, seduto accanto agli avvocati Riario Fabbri ed Andrea Guidi, Louis Dassilva l’ha ascoltata per tutto il tempo senza poterla vedere. Poiché appunto come disposto dal giudice Vinicio Cantarini – per garantire la non influenzabilità della teste – tra Manuela e il mondo è stato posto un separé. Un paravento azzurro, di quelli da ospedale, che ha schermato per tutto il tempo l’incrocio di sguardi tra la Bianchi e chiunque altro che non fosse il giudice all’interno dell’aula di tribunale.
È andata avanti così per nove ore, tra le 10 e le 19 di ieri, la testimonianza acquisita in incidente probatorio resa da Manuela e cominciata dal principio: dal rapporto col marito Giuliano Saponi e poi sulla genesi ed evoluzione della relazione con Louis. E ancora su una presunta nuova relazione della Bianchi, ritenuta di interesse dal giudice per uno scorcio il più completo possibile sulla vita sentimentale della donna. Il tutto incalzata dal giudice e poi dalla raffica di domande preparate sia dal pm Daniele Paci che dai difensori di Dassilva in quantità che rispettivamente si aggirano tra i 500 e i 300 quesiti per parte. Un racconto quindi che ha toccato tutte le fasi del rapporto extraconiugale tra Manuela e Dassilva: quando è iniziato, chi ha tentato il primo approccio, poi il primo bacio, il primo rapporto e l’evoluzione di quel sentimento che ha portato la Bianchi a dire che "Louis è l’uomo che ho amato di più nella mia vita", chiarendo poi come anche lui fosse innamorato di lei. Un lungo excursus su quello che la procura individua come movente: il grilletto che fece scattare Dassilva contro Pierina. Che portò il senegalese a uccidere, pur di difendere l’amante. Un’ipotesi su cui il gip sarà chiamato ad attenta valutazione mano a mano che l’interrogatorio di Manuela andrà avanti dal momento che ieri non è bastato per completare il mosaico testimoniale e l’incidente probatorio proseguirà anche oggi.
Inizialmente, i legali di Dassilva avevano anche chiesto la nullità dell’incidente probatorio stesso per il mancato deposito da parte della procura di alcuni atti di indagine e nello specifico dell’audio della telecamera nel garage di via del Ciclamino che la mattina del 4 ottobre avrebbe registrato Manuela conversare con qualcuno nel sotterraneo prima di trovare Pierina. L’interrogatorio inoltre – a cui Manuela si è presentata accompagnata dal consulente Davide Barzan e avvocato Nunzia Barzan – è proseguito ripercorrendo il giorno del delitto e di quando Louis era stato a casa di lei con Loris nel pomeriggio del 3 ottobre. Oltre alle discussioni avute con Pierina e che la stessa Manuela ha ribadito di avere poi riferito a Dassilva. Oggi invece l’incidente probatorio entrerà nel vivo quando sotto la lente del contraddittorio finirà la sera del delitto e poi l’ultima versione di Manuela, quella per cui la mattina del ritrovamento del cadavere con lei nel seminterrato ci fosse anche Dassilva. Il quale l’avrebbe avvertita del corpo e dicendole come comportarsi in seguito.