"Massimo era il più grande di tutti noi". Poi c’era Romina che "ci ha preso tutti per mano spingendoci a dare il meglio, facendoci vivere una vita fuori dal comune". Con le frasi degli educatori e ragazzi di Cuore21 ci si avvicina al giorno della commemorazione. A un anno da quel terribile pomeriggio del 7 ottobre, la città si riunirà alla chiesa di San Martino con il vescovo Nicolò Anselmi e il vescovo emerito Francesco Lambiasi. Domani pomeriggio alle 15.30 la chiesa difficilmente basterà per accogliere tutti coloro che vogliono ricordare i sette angeli che la città ha perso nell’incidente sull’autostrada A4. Massimo Pironi era diventato l’anima di Cuore21.
"Si era dedicato alla cooperativa – ricorda la moglie Patrizia Rossi –. Per lui era un luogo privilegiato. Faceva davvero di tutto. Era un tuttofare, svolgeva lavori idraulici e aggiustava un po’ di tutto. Si era dedicato ai ragazzi e alle ragazze del Centro. Aveva lanciato una campagna di crowfunding per finanziare le attività dei ragazzi e curava le pubbliche relazioni per aiutare Centro21...", poi la voce comincia a tremare. Il vuoto lasciato da Massimo, da Romina, da Maria, Rossella, Valentina, Francesca e Alfredo è ancora troppo grande. Ma ‘Il Cuore non si ferma’ ha sottolineato la presidente dei Cuore e Centro21, Cristina Codicè. Per questo è stata lanciata una campagna di crowfunding per finanziare tre progetti. I bambini e giovani che si stanno avvicinando a Cuore21 non fanno che aumentare.
Oggi è importante il ricordo, ma anche la forza di dare una risposta a chi oggi sta crescendo grazie a Cuore21, come prima di loro erano riusciti a fare Rossella, Francesca, Maria, Valentina e Alfredo. "Non siamo mai stati soli - scrivono da Cuore21 -, l’aiuto concreto di tanti ci ha dato il coraggio di andare avanti anche dentro le difficoltà. Per questo ci sentiamo liberi di chiedere un contributo alle tante persone che ci vogliono bene e credono nella nostra missione". Il ricavato andrà a finanziare tre progetti, partendo da quello rivolto ai bambini da 6 a 12 anni, per favorire l’espressione ed il benessere psicologico ed attività educative per sviluppare autonomie sociali, relazionali e personali. Per i più grandi vengono chieste risorse per finanziare il laboratorio di falegnameria, pittura e laboratori di cucina per potenziare le abilità fino-motorie, promuovere la socializzazione e valorizzare l’educazione al lavoro. La presidente Cristina Codicè lo ha detto più volte, noi guardiamo avanti per i ragazzi che sono qui. E il terzo progetto che Cuore21 cerca di finanziare è un accompagnamento al mondo del lavoro, per allenare i ragazzi ai ritmi lavorativi. Cuore21 guarda avanti e lo fa con il ricordo di chi non c’è più, ma ha dato solide basi per non fermarsi più.
Andrea Oliva