Molestie sessuali alla nipote: "La toccò nelle parti intime". Condannato lo zio orco

Due anni e nove mesi di reclusione per un 56enne finito a processo dopo essere stato denunciato dalla ragazzina all’epoca minorenne per diversi episodi di attenzioni morbose.

Molestie sessuali alla nipote: "La toccò nelle parti intime". Condannato lo zio orco

Molestie sessuali alla nipote: "La toccò nelle parti intime". Condannato lo zio orco

Pietrificata dalla paura. È stato in una condizione di tremendo choc, tale da non sapere come reagire e dunque sottrarsi alle attenzioni morbose nei suoi confronti da parte del compagno della zia, che una ragazzina all’epoca dei fatti 15enne è stata costretta a vivere per due anni un incubo ad occhi aperti. Quello alimentato dallo zio acquisito, un 56enne residente nella provincia di Rimini, che ieri è stato condannato in primo grado a due anni e nove mesi di reclusione per il reato di violenza sessuale su minore, oltre all’interdizione perpetura da ogni carica relativa a minori.

Questo il punto di arrivo di una vicenda partita dalla denuncia della vittima stessa, assistita dall’avvocato Nicoletta Gagliani, che dopo due anni di prostrazione e vergogna per gli atti sessuali che era stata costretta a subire dallo zio, infine si è decisa nel maggio del 2019 a spiegare alla madre quanto accaduto. È stato come scoperchiare un vaso di Pandora di orrori familiari, sul cui accertamento ed indagini si sono messi i carabinieri coordinati dal pm Davide Ercolani, che hanno così potuto ricostruire nell’impianto accusatorio due precisi momenti in cui la vittima sarebbe stata oggetto di molestie sessuali da parte dell’imputato 56enne. Gli orrori sarebbero partiti infatti nell’estate del 2018, quando nella casa in cui vivevano l’uomo e la zia e dove la ragazzina insieme alla madre erano solite trascorrere del tempo anche per lunghi periodi, approfittando di un momento in cui la madre della 15enne e la zia non erano presenti nell’abitazione, il 56enne imputato si sarebbe avvicinato alla giovane iniziando a massaggiarla.

Un contatto fisico insolito, sgradevole, invadente. Sempre di più sino a quando il 56enne non le avrebbe anche toccato il seno, slacciandole il reggiseno e insinuandosi sin sotto la maglietta. La nascita di una presunta ossessione che l’uomo avrebbe poi manifestato ancora in un’altra occasione: nell’aprile dell’anno successivo. In quel periodo l’imputato avrebbe iniziato a telefonare alla nipote sempre più spesso, proponendo anche di trascorrere del tempo insieme. Fino a quando un giorno, su spinta della madre ignara di tutto, la ragazzina è stata mandata a casa dello zio, dove prima con domande intime sulla vita sessuale della ragazzina e quindi con nuovi palpeggiamenti sempre più spinti, anche al di sotto della cintura, la giovane paralizzata è stata costretta a rivivere le molestie sessuali. A convincere poi la giovane a superare la vergogna e raccontare tutto alla madre sarebbe stata una riunione di famiglia. Occasione in cui il 56enne avrebbe persino baciato sul collo la ragazzina quando ancora era minorenne.

Francesco Zuppiroli