Rimini: sparisce da casa, lo trovano morto nel pozzo

La vittima è Tonino Mussoni: aveva 80 anni. La badante e i familiari l’hanno cercato a lungo, poi la macabra scoperta in giardino

Rimini, 26 ottobre 2022 - "Correte subito a casa. Non riesco a trovarlo da nessuna parte, temo che gli sia successo qualcosa di grave". E’ stata la badante la prima a dare l’allarme ieri in via del Cigno, per la scomparsa di Tonino Mussoni. E i timori si sono rivelati fondati: quando hanno scoperto dov’era Tonino, per lui non c’era più niente da fare. L’hanno ritrovato morto nel pozzo del giardino di casa. Quel pozzo che l’uomo usava abitualmente per innaffiare le piante. La vittima aveva 80 anni, non si esclude l’ipotesi del suicidio. Il magistrato di turno, Stefano Celli, ha deciso di disporre comunque l’autopsia.

I rilievi della polizia in via del Cigno
I rilievi della polizia in via del Cigno

La tragedia si è consumata ieri intorno all’ora di pranzo in via del Cigno, nella zona residenziale vicino al Palacongressi e alla Questura. Tonino viveva da tantissimi anni lì, in una piccola casa a due piani. Non si era mai sposato, per questo condivideva l’abitazione con una badante che si prendeva cura di lui e lo aiutava in tutto e per tutto. È stata proprio la badante ad accorgersi della sua assenza. Capitava ogni tanto al pensionato di fare due passi da solo, ma quando la donna ha iniziato a cercarlo in casa e non l’ha trovato nemmeno in giardino ha capito che poteva essergli accaduto qualcosa di grave. Dopo aver cercato ancora, ma invano, ha chiamato alcuni familiari di Tonino. La nipote e il marito si sono precipitati in via del Cigno, l’hanno cercato a lungo anche loro, ma niente da fare.

Poi, all’improvviso , mentre continuavano a cercarlo, si sono accorti di un dettaglio che prima non avevano proprio notato: le ciabatte dell’anziano si trovavano vicino al pozzo che è in giardino, e la grata era stata sollevata. E’ un attimo: intuiscono subito che Tonino si trova lì dentro, nel pozzo. "Abbiamo immediatamente chiamato i soccorsi – raccontano i familiari e la badante, ancora sotto shock – sperando di riuscire a salvarlo". Purtroppo non c’è più niente da fare per lui. Quando i vigili del fuoco, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118 e alla polizia, sono riuscti finalmente a estrarlo dal pozzo, era ormai troppo tardi. Tonino era già morto, da un po’.

Le operazioni per recuperare la salma, condotte davanti a una piccola folla formata da vicini di casa e curiosi, sono state tutt’altro che semplici. I vigili del fuoco, intervenuti in via del Cigno anche con una squadra del Saf (è il nucleo speleo alpino fluviale) prima hanno dovuto svuotare il pozzo, profondo circa cinque metri. Una volta tolta l’acqua un vigile del fuoco si è calato con un’apposita imbragatura e una carrucola. Quando l’hanno tirato fuori dal pozzo, il cuore dell’ottantenne aveva smesso di battere da diversi minuti.

Una fine orribile. Com’è morto l’ottantenne? È impossibile che sia caduto: il buco per entrare nel pozzo è strettissimo, entrarci è veramente un’impresa. L’indagine sulla sua morte, coordinata da pm Stefano Celli, è stata affidata agli agenti della Squadra mobile della polizia, accorsi sul posto ieri insieme ai colleghi della Scientifica. Di sicuro Tonino si è calato nel pozzo volontariamente.

Per questo non si esclude l’ipotesi del suicidio. Da quanto è trapelato da alcune testimonianze raccolte ieri dalla polizia, pare che negli ultimi tempi l’anziano, affetto da demenza senile, avesse manifestato la volontà di farla finita. Ma i familiari non credono affatto che Tonino si sia tolto la vita. "Non aveva mai tentato gesti simili", raccontano i familiari. Che descrivono Tonino come "una persona tranquilla", e che non aveva mai dato segni di squilibrio. In ogni caso il magistrato ha disposto l’autopsia.