Lavoro come vocazione. Racconti e testimonianze per dare il buon esempio

La diocesi organizza un incontro in sala Manzoni: cinque gli interventi "Importante mettere in rete quanto c’è di bello in questa prospettiva".

Lavoro come vocazione. Racconti e testimonianze per dare il buon esempio

Lavoro come vocazione. Racconti e testimonianze per dare il buon esempio

Per una volta a ’ tenere banco’ non saranno conferenzieri ed esperti, ma persone comuni che racconteranno le rispettive esperienze. S’intitola ’Riconoscere a tutti la dignità del lavoro: Il lavoro come vocazione? Incontro verso la festa del 1 Maggio’ l’evento organizzato dagli Uffici diocesani per la Pastorale sociale che si terrà oggi dalle 19 nella Sala Manzoni di via IV Novembre. "Non ascolteremo qualche esperto – spiega don Pierpaolo Conti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale – ma positive testimonianze, racconti di esperienze e di buone pratiche già in atto sul territorio. Siamo tutti chiamati a questa vocazione di riconoscere a tutti, senza ostacoli, la dignità del lavoro e di ogni lavoro".

Ricordando che il 1° Maggio è "la festa di San Giuseppe lavoratore", la Diocesi sottolinea il fatto che "per tante persone ancora oggi il lavoro è un problema: scarse opportunità, lavori male retribuiti, grande precarietà e incertezza, poca preparazione. Per altri è solo una parentesi che li separa dal tempo libero e dalle vacanze". "E se il lavoro – si domanda don Conti – fosse invece una vocazione? È importante conoscere e mettere in rete quanto c’è di buono e di bello in questa prospettiva. Per questo motivo, abbiamo organizzato questa serata pubblica".

Cinque i brevi interventi previsti. Quelli di Alvaro Ravaglia, presidente e fondatore (oltre 50 anni fa) della fabbrica di produzione salumi ’Golfetta’ con sede in Provincia di Ravenna. Attualmente la fabbricazione offre occupazione a circa 300 addetti. Membro dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) "intende la fabbrica come una grande famiglia ispirandosi ai valori cristiani della vita, del lavoro e del fare impresa".

Di Matteo Lessi, riminese, addetto al settore ‘Comunicazione e formazione’ della ‘Teddy spa’. Poi parlerà Claudio Giani, diacono permanente della Diocesi di Rimini e artigiano tipografo-stampatore. Ha condotto per diversi anni un laboratorio al Centro Zavatta delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) indirizzato al supporto e formazione delle aziende aperte all’assunzione di ragazzi con disabilità. Ancora, Di Paolo Bianchini, 28 anni, che opera in una Cooperativa Sociale specializzata nel riuso e vendita vestiti usati, con particolare attenzione agli inserimenti lavorativi di ragazzi e ragazze. Infine di Samuele Ramberti, giovane imprenditore della ristorazione. Tramite una cooperativa sociale che si indirizza alla condivisione della cultura del cibo, invia offerte di lavoro alle persone immigrate da altri Paesi. Dopo l’incontro, momento conviviale "attorno ad un aperitivo nel giardino della Diocesi".

Mario Gradara