FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Giallo di Pierina, la svolta: indagato il vicino di casa a otto mesi dall’omicidio

Dassilva è accusato di aver ucciso la 78enne. Mistero ancora sul movente. Il senegalese ebbe una relazione con la nuora della vittima, che trovò il corpo Sospetti, accertamenti e interrogatori: tutte le fasi di un’inchiesta infinita

Rimini, 7 giugno 2024 – Otto mesi dopo si ‘sporca’ il registro degli indagati per l’omicidio di Pierina Paganelli. L’inchiostro recita: Louis Dassilva. Il vicino, metalmeccanico senegalese di 35 anni, ha ricevuto ieri pomeriggio la notifica personale da parte della Procura, dopo essere stato convocato in questura a Rimini. Ha varcato la soglia degli uffici della polizia da persona informata sui fatti e ne è uscito come indagato per l’assassinio di Pierina, Louis, sul quale sono puntati i fari degli investigatori. Ora più che mai.

Omicidio di Pierina Paganelli, indagato Louis Dassilva (foto Migliorini)
Omicidio di Pierina Paganelli, indagato Louis Dassilva (foto Migliorini)

Secondo la Procura di Rimini, nella persona del pm Daniele Paci, potrebbe essere stato proprio Dassilva, il vicino di Pierina, a brandire il coltellaccio da cucina lungo 15 centimetri (mai ritrovato) che quella sera del 3 ottobre scorso ha colpito e ucciso Pierina Paganelli mentre la pensionata di 78 anni rientrava a casa in via del Ciclamino 31 dopo un incontro di preghiera coi testimoni di Geova. Una morte di coltello e di mistero che lasciò Pierina distesa sul freddo pavimento dei sotterranei di via del Ciclamino sino all’indomani mattina, quando fu la nuora Manuela Bianchi a ritrovarla ormai cadavere, con 29 squarci disegnati sul corpo e i vestiti fuori posto, ma la borsetta lì, affianco a lei.

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La svolta nelle indagini: Louis Dassilva indagato per l’omicidio di Pierina. Sotto torchio in questura

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Mentre Dassilva si trova negli uffici della questura, riaffiorano tutti gli otto mesi di indagini, di continui accertamenti, interrogatori e di un via vai frenetico e incessante di giornalisti e poliziotti su e giù per le rampe di scale che portano da via del Ciclamino agli umidi sotterranei in cui Pierina è stata uccisa. In cui Louis Dassilva potrebbe averla uccisa.

Per otto mesi l’inchiesta della Squadra mobile, diretta da Dario Virgili prima e dal commissario capo Marco Masia ora, ha scandagliato i segreti di quei muri di pietra. Sondato gli animi e i segreti dei sospettati, dalla nuora Manuela Bianchi allo stesso Louis – con il quale proprio la Bianchi aveva avuto una relazione extraconiugale stando agli inquirenti –, cercando di carpire eventuali collegamenti con l’incidente quasi fatale successo al figlio Giuliano qualche mese prima del delitto e trovare la verità dietro la terribile morte di Pierina.

E ora, dal mazzo di carte nelle mani di chi indaga è spuntato forse il jolly: il nome di Dassilva messo in cima alla pila dei sospettati e convertito appunto formalmente in un indagato, per consentire anche di compiere quegli esami irripetibili sulle tracce di Dna repertate dalla Scientifica sul corpo di Pierina e nella scena del crimine ormai a ottobre scorso.

Per inserire insomma nel mosaico d’indagine la tessera mancante e raschiare il velo di mistero per controllare se sotto ci sia davvero il volto di Dassilva. Dietro la mano che la sera del 3 ottobre ha ucciso Pierina. Con Louis ieri pomeriggio è stata convocata in questura qualche ora prima anche la compagna Valeria Bartolucci, in qualità di persona informata sui fatti, ma per lei non è seguita alcuna notifica. Solo Dassilva, appunto, compare sul registro degli indagati, a seguito di un atto che potrebbe segnare davvero il punto di svolta nella lunga inchiesta per scoprire l’assassino di Pierina Paganelli.