Poggiali candidato di Azione:: "Lavorerò per l’autonomia"

Giovanni Poggiali, candidato di Azione alle elezioni europee, punta a portare la questione territoriale della Romagna al Parlamento europeo, sottolineando l'importanza dell'autonomia e della valorizzazione storica e culturale della regione.

Poggiali candidato di Azione:: "Lavorerò per l’autonomia"

Poggiali candidato di Azione:: "Lavorerò per l’autonomia"

Un romagnolo in Europa per portare la questione territoriale al Parlamento europeo. Questo è l’obiettivo primario del candidato di Azione Giovanni Poggiali, alle prossime elezioni. Imprenditore, classe 1971 e già a capo della Confindustria Giovani, Poggiali ha radici ben solide a Ravenna anche se è nato a Firenze dove la famiglia ha un’attività. Così come nel porto ravegnate nel quale il nonno fondò una’impresa di logistica, tutt’ora in funzione. Da sempre ha unito l’attivismo per il terriotrio: crede nell’indipendenza della Romagna, ed è per questo presidente del movimento ’Mar’. "In Europa alla Romagna serve ritrovarsi. Prendere atto che c’è una storia antica e profonda da valorizzare – spiega –. Serve una voce specifica, non ci può essere chi parla per noi. Essendo l’unico portabandiera dei gruppi autonomistici, grazie ad Azione, ho l’onere e l’onore di rappresentare tutti. La Regione Romanga è un fondamento della mia genesi, poi è ovvio siamo aperti a tutte le forme intelligenti di valorizzazione". A Bruxelles, Giovanni Poggiali, vuole portare le voci di una terra ricca sì di storia ma anche di territori ed esigenze diverse. In che modo? "L’autonomia è prima di tutto quella personale. Come un figlio che a un certo punto della vita, come dice la Costituzione, deve essere in grado di fare la propria vita. Uguale per una terra”. Il segretario provinciale di Azione, Stefano Casadei si dice entusiasta: “Ci fa un gran piacere averlo, assieme ad altri candidati. Lui raffigura l’identità all’interno di un’area dove noi sentiamo la necessità di rapportarci. Ad esempio sul corridoio adriatico, dimenticato. Ci serve un referente che vigili realmente se chi si trova a Bruxelles, anche i nostri rappresentanti italiani, lavori per l’Italia perchè spesso non accade".

Francesco Pierucci