Presi i rapinatori seriali. Hanno terrorizzato la città con sette colpi in tre mesi

Coppia di peruviani è finita in manette dopo un’indagine della mobile. Si aggiravano per le zone del centro in bici per poi strappare catenine e gioielli.

Presi i rapinatori seriali. Hanno terrorizzato la città con sette colpi in tre mesi

Le indagini sui rapinatori sono state compiute dalla squadra mobile

Durante l’estate hanno compiuto una vera e propria razzia. Collane d’oro strappate, a volte con la forza, dal collo delle vittime, spesso donne. Il modus operandi era sempre lo stesso: i bersagli venivano pedinati a lungo in attesa del momento giusto per entrare in azione e poi abbordati con la scusa di chiedere delle informazioni. Non avevano nessuna paura ad agire in pieno giorno, anche in zone molto affollate: da piazzale Kennedy a viale Tripoli, dal parco Cervi alle fermate del Metromare di via Pascoli e di Miramare. Sono stati infine arrestati dalla polizia due cittadini peruviani, entrambi 41enni, indagati – a vario titolo – per essere i presunti autori di 7 episodi di furti con strappo e rapine commesse a Rimini tra maggio e luglio. Un bottino composto in gran parte da collane d’oro, portate via a volte a residenti e turisti, in alcun casi singolarmente altre volte in coppia. Dentro la città si spostavano in bicicletta: un mezzo perfetto per poter individuare potenziali vittime e poi per darsi alla fuga una volta messo a segno il colpo. L’inchiesta è stata condotta dai poliziotti della squadra mobile, guidata dal commissario capo Marco Masia.

Uno dei due indagati già il 30 agosto era stato sottoposto a fermo a seguito di una violenta rapina avvenuta il giorno precedente nei confronti di un ottantottenne di Rimini nel giardino di casa. Gli aggressori lo avevano avvicinato con la scusa di chiedere un’informazione stradale e poi lo avevano aggredito brutalmente, strappandogli una collana d’oro e due fedi nuziali e facendolo rovinare al suolo. Uno dei due peruviani, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, era stato indentificato e intercettato dagli agenti della squadra mobile nel giro di poche ore. Il primo episodio, tra quelli contestati a vario titolo alla coppia di rapinatori, risale ad inizio maggio. Le vittime, madre e figlia, erano state prese di mira all’interno del parco Cervi, sempre con la solita scusa di una richiesta di informazioni. Dopo aver ingaggiato una colluttazione con le donne, i due erano scappati portando via due ciondoli e due collane. L’indagine, sviluppata con l’acquisizione di decine di dichiarazioni di persone informate sui fatti, riconoscimenti fotografici, analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire nel dettaglio la tecnica usata dai due peruviani. Il gip di Rimini, su richiesta della Procura, ha dunque riconosciuto la pericolosità dei due indagati.