Presta soldi con tassi da usura. Maxi sequestro di assegni allo strozzino pluripregiudicato

L’indagato 67enne noto anche come ’Zio Pio’ prestava denaro a un imprenditore in difficoltà chiedendo interessi per oltre il 93% e facendo staccare titoli di credito in bianco come garanzia .

Presta soldi con tassi da usura. Maxi sequestro di assegni allo strozzino pluripregiudicato

Presta soldi con tassi da usura. Maxi sequestro di assegni allo strozzino pluripregiudicato

Mentre la trepidazione per il taglio dei tassi sui mutui ribolle sotto al coperchio messo dalle banche, l’indagato Rosario De Sisto, 67enne già noto alle forze dell’ordine con lo pseudonimo di ’Zio Pio’ nonché condannato in passato per bancarotta fraudolenta, truffa, commercio di prodotti contraffatti, furto e ricettazione, è accusato di avere prestato denaro a un imprenditore della provincia in forte difficoltà economica, con tassi di interesse annuo del 93,17%. Percentuali da far impallidire Fed e Bce e che sono stati delineati dall’attività investigativa della guardia di finanza di Rimini, con i militari che avrebbero accertato come il meccanismo usuraio messo in atto dal presunto strozzino, era principalmente fondato sull’utilizzo di assegni bancari che l’indagato 67enne avrebbe fatto emettere alla sua vittima senza fare indicare il beneficiario, con la funzione sia di strumenti di garanzia sul prestito erogato in contanti da ’Zio Pio’ che come mezzo di restituzione del debito stesso. In questo modo, ricostruiscono i finanzieri, Rosario De Sisto aveva la costante disponibilità di un consistente numero di titoli di credito in grado di alimentare il flusso di denaro illecito e di eludere il monitoraggio bancario.

È stato quindi all’esito degli elementi accusatori raccolti che la guardia di finanza ha quindi eseguito un decreto di sequestro preventivo del giudice per le indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura, che ha permesso così di mettere i sigilli a 12 assegni in bianco dell’importo complessivo di 79mila euro e a tutta una documentazione riportante la contabilità delle somme imprestate da De Sisto all’imprenditore riminese finito strozzato dai tassi di interesse ben al di sopra dei limiti previsti dalla Legge. La contabilità presentava anche il nominativo della presunta vittima ed i relativi piani di ammortamento delle somme fornite. All’esito delle investigazioni condotte dalla finanza è stato così possibile ricostruire quanto è stato ritenuto essere "un grave quadro indiziario in relazione al prestito a tassi usurari" messo in piedi dal 67enne indagato per usura e abusiva attività finanziaria.