
Il segretario di Stato Marco Gatti
"Serve un confronto serio e trasparente per evitare che una riforma fiscale nata per semplificare finisca per penalizzare in modo ingiustificato una parte dei lavoratori". Questo, in sostanza, quello che ieri il Comitato sindacale interregionale San Marino-Emilia Romagna-Marche ha detto al segretario di Stato alle finanze, Marco Gatti. Un confronto, quello tra il ministro sammarinese e il sindacato che cura gli interessi dei frontalieri, sul progetto di riforma fiscale appena presentato in Consiglio rande e generale e che fa storcere il naso un po’ a tutti. Al centro del colloquio, le forti preoccupazioni del Csir "per le ricadute – spiegano – che la riforma potrebbe avere sulle buste paga dei lavoratori, in particolare la modifica alla ’no tax area’ del circuito Smac, che verrebbe trasformata da deduzione universale a detrazione riservata esclusivamente ai residenti". Una misura che, secondo il Csir, "introdurrebbe una grave disparità di trattamento tra lavoratori residenti e frontalieri. Siamo contrari a questa impostazione e abbiamo chiesto l’apertura urgente di un tavolo tecnico per analizzare con maggiore precisione l’impatto della riforma, anche alla luce dei delicati rapporti bilaterali tra San Marino e Italia, già segnati da altri contenziosi". Nel corso dell’incontro, il Comitato sindacale ha inoltre ribadito il proprio impegno a portare all’attenzione delle istituzioni italiane questa situazione, "affinché venga garantito il rispetto del principio di equità per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro residenza". Intanto, nei giorni scorsi la consigliera della regione Emilia-Romagna del Pd, Alice Parma, aveva tenuto alta la bandiera dei frontalieri presentando un ordine del giorno al Documento di economia e finanza regionale. Toccando anche la questione della riforma fiscale sammarinese. A peggiorare una situazione già complessa per i lavori frontalieri, "mentre altri Paesi hanno beneficiato di riduzioni di aliquote per ex frontalieri, i lavoratori italiani frontalieri a San Marino restano esclusi da tali misure di equità fiscale. E la recente proposta sammarinese di introdurre un’Imposta generale sui redditi, se confermata, rischia di gravare ulteriormente sui frontalieri, spostando su di loro il peso delle politiche fiscali". Con l’ordine del giorno, presentato da Parma e sottoscritto da Emma Petitti in sede di discussione del bilancio regionale, la consigliera dem, consapevole che le materie fiscali e tributarie sono di competenza esclusiva dello Stato, ha chiesto "in primis alla Giunta di impegnarsi formalmente per l’apertura di un tavolo tecnico tra i ministeri italiani e le autorità sammarinesi". Ma anche "l’istituzione di un Osservatorio permanente sul frontalierato".