REDAZIONE RIMINI

Rimini ricorda l’ispettore Mosca, una delle vittime della Uno Bianca

Cerimonia commemorativa per Antonio Mosca, martire della polizia di Stato ucciso dalla banda Uno Bianca nel 1989. Partecipanti e momenti di ricordo nel piazzale della Questura di Rimini.

Cerimonia commemorativa per Antonio Mosca, martire della polizia di Stato ucciso dalla banda Uno Bianca nel 1989. Partecipanti e momenti di ricordo nel piazzale della Questura di Rimini.

Cerimonia commemorativa per Antonio Mosca, martire della polizia di Stato ucciso dalla banda Uno Bianca nel 1989. Partecipanti e momenti di ricordo nel piazzale della Questura di Rimini.

Nel nome di Antonio Mosca, martire della polizia di Stato, caduto sotto i colpi della famigerata banda della Uno bianca. Si è svolta ieri mattina, nel piazzale della Questura di Rimini in piazzale Bornaccini, una cerimonia commemorativa in ricordo del sovrintendente capo deceduto il 29 luglio del 1989, a seguito delle numerose ferite durante uno scontro a mano armato con i fratelli Savi e gli altri componenti della banda di rapinatori che per anni ha terrorizzato la Romagna e le Marche. Quello di ieri è stato un momento molto sentito, tra ricordi e parole di ispirazione nel ricordo dell’ispettore capo. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto di Rimini, Giuseppina Cassone, il questore Olimpia Abbate insieme al personale della polizia di Stato di Rimini, e il cappellano padre Paolo Carlin. Lo scontro a fuoco costato la vita Mosca avvenne il 3 ottobre 1987 sull’autostrada A14, all’altezza del casello di Cesena. Mosca lasciò la moglie Gabriella sola con i due figli Veronica e Francesco.