
Federconsumatori chiede al governo anche «misure immediate: rimodulazione dell’Iva su alimentari e generi di largo consumo»
Una botta da quasi mille euro a famiglia riminese quest’anno. E’ la fosca previsione che - dati alla mano - viene da Federconsumatori. Ed è il risultato della sommatoria di diverse ’calamità’: inflazione, rincari energetici, rincari dei carburanti. "Il nostro Osservatorio stima per il 2025 – segnala il presidente Graziano Urbinati – una stangata di 954,04 euro annui in più a famiglia. Cifra cui vanno aggiunti gli aumenti di costi avvenuti in questi ultimissimi anni per le tipologie citate, e anche quelli dei generi alimentari, non tutti rappresentate correttamente nel paniere inflattivo Istat, i costi dell’istruzione, dei carburanti e - triste new entry in questo quadro negativo e preoccupante per le famiglie - dell’acqua, aumentata del 9,1% nel Riminese nel 2024". "E il rischio di ulteriori aggravi causa situazione internazionale e speculazioni"."Il tasso di inflazione a dicembre si conferma al +1,8%, con ricadute di 409,50 euro annui a famiglia. La media record del 2023 si era attestata al +5,7%. Con l’inflazione a questi livelli, l’Osservatorio stima ricadute, per una famiglia media, "pari a +459,50 euro annui". Non solo. "Su tali stime pesa la minaccia della nuova crescita dei costi energetici, con i prezzi dei beni energetici regolamentati che nel 2024 son passati da +7,4% a +12,7% e nel 2025 sono destinati a raggiungere aumenti ben più consistenti. Un andamento che rischia di ripercuotersi sull’andamento generalizzato dei prezzi. "Un aggravio che risulterà insostenibile per molte famiglie, i cui bilanci sono già stati messi a dura prova dai continui rincari registrati negli ultimi anni. In assenza di misure adeguate a contrastare i nuovi aumenti, a scongiurare fenomeni speculativi e a sostenere le famiglie, aumenteranno difficoltà, disagio e disuguaglianze, costringendo le famiglie a nuove rinunce e innescando una nuova spirale negativa per l’intero sistema economico". Federconsumatori chiede al governo "misure immediate: rimodulazione dell’Iva su alimentari e generi di largo consumo; riforma e degli oneri di sistema su beni energetici; creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare; maggiori risorse per la sanità pubblica; rinnovo dei contratti, valutazione delle pensioni e riforma fiscale equa, tesa a sostenere i redditi medio-bassi ".
Mario Gradara