Aldo Di Tommaso
Cronaca

"Smonto i pregiudizi sulle donne"

Veronica Pivetti in scena domenica a Bellaria Igea Marina con uno spettacolo in cui ‘sfida’ la cultura maschilista

Veronica Pivetti porta in scena ‘L’inferiorità mentale della donna’

Veronica Pivetti porta in scena ‘L’inferiorità mentale della donna’

"Se il pubblico si diverte, allora rifletterà. E se rifletterà, avremo fatto un passo in avanti". Veronica Pivetti non ha dubbi: il teatro può smontare i pregiudizi con l’arma più affilata, l’ironia. Il suo spettacolo, L’inferiorità mentale della donna, in scena domenica alle 21 al teatro Astra di Bellaria, è un viaggio tra storia e stereotipi, dove la risata diventa presa di coscienza.

Cosa l’ha colpita di più nel dare voce a questi testi così assurdi e rivelatori?

"Proprio l’assurdità. Il personaggio che porto in scena, Aura D’Antan, assistente personale del professor Paul Julius Moebius (neurologo di Lipsia realmente esistito e autore del trattato L’inferiorità mentale della donna) racconta con ironia le migliaia di pregiudizi che gravano sulla testa delle donne da sempre. Aura è testimone e messaggera del Moebius-pensiero e ci racconta la mentalità del suo ‘principale’ senza mezzi termini, in tutta la sua incredibile efferatezza. Sempre con ironia".

Più queste teorie cercano di sminuire la donna, più ne rivelano l’assurdità. Questo contrasto ha influito sulla scelta di portarle in scena?

"La risata, anche se a volte amara, è sempre il mezzo più efficace per far passare le tesi più indigeste. E qui ce ne sono parecchie. Era il momento di raccontare, con leggerezza ma con precisione storica, la difficile realtà da cui noi donne veniamo e nella quale abbiamo vissuto fino a poco tempo. Il testo di Moebius è uscito nel 1901, praticamente l’altro ieri".

Lo spettacolo ha una forte componente musicale. Come si intreccia con la narrazione?

"Abbiamo fatto una ricerca approfondita dei testi più maschilisti della storia e… non sapevamo più cosa scartare. Oltre alla stesura del testo, l’autrice Giovanna Gra ha curato la selezione della colonna sonora. Insieme al maestro Alessandro Nidi abbiamo scelto alcune bellissime – e a volte terribili – canzoni molto famose e alcune chicche meno note ma altrettanto pregevoli".

In ‘Viaggi di nozze’ interpretava Fosca, una donna succube di un marito maschilista. Crede che cinema e teatro abbiano contribuito al dibattito sui pregiudizi di genere?

"La cultura è sempre un grande veicolo per far luce sulle realtà scomode. Spero di dare il mio contributo con una fiammella di lucidità".

Quando ha deciso di portare questo testo in scena?

"Subito. Era una sfida troppo attraente e urgente per non coglierla. Il pubblico sta reagendo con entusiasmo, perciò forse abbiamo fatto bene a portarlo in scena con passione".

Quale messaggio spera di lasciare al pubblico?

"Spero che il pubblico si diverta. Se si divertirà, riflettere su ciò che ha visto sarà inevitabile. E faremo tutti un piccolo ma significativo passo verso l’abolizione di tanti pregiudizi".

Aldo Di Tommaso