CronacaSpiagge, il giorno del giudizio e la sentenza della Corte: "Il rischio è di pagarla cara"

Spiagge, il giorno del giudizio e la sentenza della Corte: "Il rischio è di pagarla cara"

Giovedì il pronunciamento che potrebbe riscrivere il destino delle aste per le concessioni. Croatti: "Possibile una multa salatissima che dovranno pagare tutti i cittadini italiani"

Riviera romagnola

Riviera romagnola

Rimini, 18 aprile 2023 – Il tempo è scaduto e l’ipotesi di evidenze pubbliche per le concessioni demaniali si avvicinano. Al momento il Governo rimane in attesa, cosa che fa andare su tutte le furie il senatore Marco Croatti del Movimento 5 stelle. "Sulle concessioni demaniali l’irresponsabilità del governo Meloni rischia di portare l’Italia verso un deferimento alla Corte di Giustizia Ue, accompagnato da infrazione con una salatissima multa a carico di tutti i cittadini italiani" per la proroga di un anno voluta dal governo. Ma prima che l’UE si esprima va tenuto in conto uno snodo fondamentale di tutta la vicenda concessioni: la sentenza della Corte di Giustizia europea giovedì mattina alle 9.30.

Il sito Mondo Balneare ha previsto una lunga diretta con parlamentari, avvocati e rappresentanti di categoria. La Corte si esprimerà dopo essere stata interpellata dal Tar di Lecce su nove quesiti. Domande importanti perché mettono in dubbio la validità stessa della direttiva europea Bolkestein, ed anche la perentorietà con la quale il Consiglio di Stato ha stabilito nel 31 dicembre di quest’anno la scadenza delle attuali concessioni. Insomma, sarebbe una vera rivoluzione. Su cosa ci sarò scritto nella sentenza si rincorrono solo rumors su chi vede qualche spiraglio di apertura e chi invece attende solo l’ultima sentenza che stabilirà la necessità delle aste. Intanto il tempo passa e per il partito di chi ritiene ormai non più deferibili le aste, monta la rabbia e aumentano i rischi di caos e danni nei confronti delle stesse imprese balneari che a vivono sulla spiaggia. "Oggi anche il Ministro Salvini – riprende Croatti – si arrampica sugli specchi dicendo che non può valere solo il criterio economico, dimostrando peraltro di non conoscere la norma precedente che ha concorso a cancellare, dopo che Lega e Forza Italia l’avevano approvata, e che ora vorrebbe fare sua, ripristinandola" ovvero "il precedente impianto normativo introdotto con il Ddl Concorrenza approvato nel corso del governo Draghi". Se arriveranno le aste, allora arriverà anche la fretta di farle in tempi utili, "ed è proprio una simile situazione di incertezza che rischia di danneggiare gli operatori virtuosi e favorire i grandi gruppi. L’auspicio è che ora dopo il monito della corte di giustizia (sulla procedura di infrazione) si metta fine una volta per tutte a questa messa in scena demagogica e inconcludente". Fin qui la politica e le aule di giustizia. Ma cosa accadrà quando bisognerà muoversi per attuare le evidenze pubbliche? Dal municipio di Rimini l’assessore Roberta Frisoni spara contro "l’immobilismo del governo", ma spiega anche "che stiamo cercando di correre in anticipo. In queste settimane stiamo accelerando sul piano dell’arenile, su cui da mesi stanno proseguendo i confronti con gli operatori balneari, le categorie, associazioni e enti interessati e che ovviamente si intreccerà con la Bolkeinstein".