Terremoto Rimini, il sismologo. "Poco probabili nuove scosse"

Alessandro Amato dell'Ingv. "Si muove la placca adriatica. Sisma a profondità insolita"

Effetti del terremoto in scala MCS dai questionari su web

Effetti del terremoto in scala MCS dai questionari su web

Rimini, 19 novembre 2018 - Ore 13,48: un unico colpo, ma secco. La terra balla, all’improvviso, mentre i più sono a tavola, con le famiglie, nella prima giornata di freddo pungente a Rimini. L'epicentro è a Santarcangelo, per l’esattezza tre chilometri ad est di Santarcangelo, vicino al confine con San Mauro Pascoli. «Come dobbiamo comportarci?», «Ci saranno altre scosse?», «Devo avere paura?» sono le domande che si sentono rivolgere i pompieri per più di un’ora. Oggi le scuole sono regolarmente aperte, proseguono i sopralluoghi nelle grotte tufacee (chiuse dal primo pomeriggio di ieri) e nei cimiteri.

Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv
Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv

Un valore insolito? «All’inizio – continua Amato – mi era parso un valore esagerato, poi mi sono ricordato di un lavoro di qualche anno fa su Tectonophysics e ho controllato le sezioni verticali che avevamo fatto».

In parole semplici? «Ho verificato la storicità di epicentri a grande profondità, la loro ricorrenza e relativa collocazione geografica».

Risultato? «Il tipo di terremoto come quello registrato nella zona di Santarcangelo è legato alla placca adriatica che si inflette sotto l’Appennino e (forse) è la causa della deformazione e dei terremoti che avvengono nella crosta superiore, come quelli del 1997 e del 2016 nel centro Italia» (il primo sconvolse l’area tra Colfiorito e Foligno con 11  morti, 100 feriti e 80mila edifici gravemente danneggiati; il secondo è quello che ha devastato il Centro Italia il 24 agosto di due anni fa, le cui ferite non sono ancora state rimarginate, ndr).

Quindi abbiamo ‘ballato’ in Romagna a causa della placca che si è mossa? «L’ipocentro odierno – prosegue il sismologo – è avvenuto molto probabilmente all’interno della placca adriatica, che si flette anche sotto Rimini».

Sono fenomeni più pericolosi o meno pericolosi rispetto a quelli con epicentro più in superficie? «Sono più frequenti e forti i cosiddetti terremoti crostali, più superficiali. Anche se, va detto, nel catalogo storico c’è qualche evidenza di eventi a forte impatto di tipo ‘profondo’».

Dobbiamo aspettarci scosse di assestamento, o sciami sismici? «In genere questi eventi – continua il sismologo dell’Ingv – non danno luogo a lunghe sequenze di aftershocks, appunto scosse di assestamento. Ma la controprova l’avremo solamente nelle prossime ore».