Terzo medico ai Padulli. Per l’Ausl si può fare

L’azienda valuta la richiesta avanzata dai residenti attraverso 1.100 firme. Aperte posizioni per cinque nuovi dottori. Saranno loro a scegliere.

Terzo medico ai Padulli. Per l’Ausl si può fare

Terzo medico ai Padulli. Per l’Ausl si può fare

I residenti dei Padulli chiedono un terzo medico di famiglia. E per l’Ausl Romagna la possibilità è concreta.

Un passo alla volta. Il comitato di quartiere presieduto da Andrea Turci ha raccolto in un mese 1.100 firme di residenti intenzionati a chiedere all’Ausl il terzo medico di base oltre ai due presenti ad oggi: il dottor Giancarlo Camillini e la dottoressa Beatrice Masini in sostituzione del dottor Lanfranco Chiari andato in pensione. "Non senza difficoltà – spiegano dall’azienda sanitaria –, considerando il necessario percorso per l’assegnazione delle zone carenti, è stata pubblicata zona con vincolo Padulli, che è stata assegnata a febbraio al dottor Raffaele Ricci". Nel momento in cui il dottor Ricci aprirà l’ambulatorio, cesserà l’incarico provvisorio della dottoressa Masini. Il comitato di quartiere vorrebbe al contrario che venisse confermato anche il terzo medico. "Ci rendiamo disponibili – dicono dall’Ausl – a un incontro a breve scadenza con i rappresentanti del Comitato per affrontare la questione, insieme agli esponenti dell’amministrazione comunale, dai quali ci era già stata evidenziata. Se in termini di presenza di medici di medicina generale il servizio non è stato minimamente toccato, si sta comunque valutando la possibilità di accogliere quanto richiesto, eventualmente anche con la pubblicazione nel secondo semestre 2024 di una zona carente con vincolo specifico, soluzione che deve ovviamente essere prima concordata all’interno dei percorsi e nel comitato aziendale".

In precedenza era stato il dottor Camillini a lamentare pubblicamente le difficoltà nel seguire un numero di pazienti che supera i 1.500, con una popolazione che invecchia e richiede maggiori attenzioni sotto il profilo sanitario. Problemi che vivono anche i pazienti costretti a lunghe file in ambulatorio per non parlare delle difficoltà nel ricevere visite a domicilio. "Proprio al fine di soddisfare l’esigenza esplicitata dai residenti di un terzo medico in zona Padulli – prosegue la nota dell’azienda –, nel primo semestre di quest’anno sono state pubblicate cinque zone carenti nel Comune di Rimini, senza alcun vincolo. Quindi chiunque dei futuri cinque medici assegnatari potrà scegliere di aprire un ambulatorio nel quartiere Padulli e concordare eventualmente con gli altri due medici già presenti, Giancarlo Camillini e Raffaele Ricci, la costituzione di un gruppo. Le assegnazioni sono previste a luglio". La scelta sarà dei medici, ma la possibilità dei tre dottori nell’area Padulli è concreta. "Ricordiamo – chiude l’Ausl – che il numero massimo di pazienti in carico al singolo medico non è determinato in nessun modo dall’azienda ma dagli accordi nazionali e regionali per la medicina generale".

Andrea Oliva