REDAZIONE RIMINI

Un teatro avvolto nell’incantesimo. In scena la nipote di Chaplin

Da venerdì al Galli ‘Bells and Spells’: la protagonista, in un mondo tra poesia e circo, è Aurelia Thierrée

Un teatro avvolto nell’incantesimo. In scena la nipote di Chaplin

Carillon impazziti, animali di velluto, personaggi strambi e incredibili incontri. Un gioco teatrale, un viaggio nel sogno tra mimo, danza e illusionismo. Il teatro Galli di Rimini apre le porte alle atmosfere magiche e all’umorismo dello spettacolo Bells and Spells (Campanelli e Incantesimi). Nel ruolo della protagonista l’attrice e danzatrice Aurélia Thierrée, nipote di Charlie Chaplin e figlia di Victoria Thierrée Chaplin e dell’attore e scrittore francese Jean-Baptiste Thierrée. L’arte l’ha respirata in famiglia fin dalla più tenera età e, a ideare questo spettacolo onirico, sospeso tra poesia e circo, è proprio la madre Victoria, che ne firma anche regia, scenografia e costumi. Bells and Spells è in scena con quattro repliche: venerdì e sabato alle 21 (turni A e B) e domenica con una doppia rappresentazione alle 16 (turno C) e una speciale replica alle 21 (fuori abbonamento).

Aurélia, che calca i palcoscenici di tutto il mondo e spazia dal circo al musical al cinema, qui conduce il pubblico alla scoperta di un’immaginazione venata di inquietudine e poesia. L’attrice, leggiadra ed eterea, si cala nei panni di un’abile cleptomane e si ritrova improvvisamente in balia degli oggetti di cui cerca di impadronirsi. In un atto unico segnato da un susseguirsi di scenari, tutto si trasforma, diventa possibile e le sorprese sono continue. Con il danzatore Jaime Martinez, l’artista si ritrova manipolata dalle cose che ruba; oggetti appartenenti a una realtà che è tutta nella sua testa. Sedie e tavoli scivolano via, muri dai quali appaiono personaggi surreali, dipinti che prendono vita, oggetti comuni che si trasformano. Meccanismi improbabili, meraviglie e incontri inaspettati si susseguono in una dimensione fiabesca che suggerisce una serie di visioni che fanno sognare. Lo spettacolo è appunto ideato e diretto da Victoria Thierrée Chaplin che, come nel suo Cirque Invisible (raffinato e incantevole classico del teatro), crea i suoi incantesimi attraverso una voluta semplicità dell’apparato scenico, quasi rivelando al pubblico i suoi trucchi teatrali. Non servono infatti complicati artifici: basta il connubio tra immaginazione, mente e corpo per indicare allo spettatore la possibilità di una sospensione magica dalla realtà. La logica e la razionalità si azzerano e lasciano così spazio allo stupore, alla libertà e al sorriso.

Lina Colasanto