Valentino Rossi, l'amico barista: "Vi racconto le sue scaramanzie"

Lo storico titolare del Victor Pub di Riccione: "Dal 2000 prima di ogni gara Rossi e i suoi amici hanno fatto tappa qui per l’aperitivo"

Valentino Rossi con lo storico titolare del Victor Pub Elio Tognoni e alcuni fans

Valentino Rossi con lo storico titolare del Victor Pub Elio Tognoni e alcuni fans

Riccione, 16 novembre 2021 - 2Ho tre figlie femmine e Valentino è il figlio maschio che non ho avuto. Per carattere e spirito mi assomiglia molto". Lo dice con un filo di voce che tradisce l’emozione, Elio Tognoni, titolare per tanti anni dello storico Victor pub in viale Ceccarini a Riccione. Era tra queste mura, prima del profondo intervento di restyling che ha affrontato di recente il locale, che Valentino Rossi arrivava con i suoi amici. C’erano Uccio, al secolo Alessio Salucci, Alberto Alby Tebaldi e il fisioterapista Massimiliano Montanari. Si sedevano al tavolo in veranda affacciato su viale Ceccarini. E qui si ripeteva sempre la medesima situazione. Era uno dei riti scaramantici del dottore di Tavullia.

Valentino Rossi con lo storico titolare del Victor Pub Elio Tognoni e alcuni fans
Valentino Rossi con lo storico titolare del Victor Pub Elio Tognoni e alcuni fans

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Valentino ne aveva diversi, quando era in griglia ad esempio vederlo chinarsi a terra era ormai un’abitudine. Ma ce n’era uno prima di ogni gara, e si svolgeva al Victor. "Tutto è iniziato con la prima vittoria nella gara della classe 500, allora si chiamava così".

Era una giornata di luglio nel lontano 2000, il nuovo secolo era agli inizi e il giovane Rossi si affacciava nella classe Regina. Prima di quella gara aveva sorseggiato un aperitivo al Victor con i suoi amici. Passano pochi giorni ed eccolo sul gradino più alto del podio. Da quel momento la tappa al Victor diventò doverosa, ma c’era anche dell’altro: l’amicizia con Tognoni.

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"A volte a quel tavolo mi sedevo anch’io, ed era una forte emozione". Da quel primo giorno arrivarono altri aperitivi e vittorie festeggiate con un cappellino autografato. Elio li ha conservati tutti in uno scatolone a casa dopo che nel locale l’angolo con i cimeli del campione non c’è più. "Cinque anni fa l’importatore giapponese della Ducati mi chiese di venderli. Offrì una cifra astronomica, oltre mezzo milione. Il cuore disse di no. Ricordo ancora Vale che ci scherzò su e mi disse ‘ma perché hai detto no?’".

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Un giorno Rossi arrivò con la sua tuta, gialla ovviamente, usata in gara. Anche questa è custodita da Tognoni. Nello studio di Elio ci sono fotografie, tante, che accendono ricordi tra cappellini, tuta e cimeli vari. "Prima o poi i cappellini li metteremo all’asta, ma solo quando Valentino non correrà più. Quel giorno chi vorrà potrà acquistarli e il ricavato andrà ai bambini senza una famiglia. Chi non lo conosce può considerarlo freddo o poco disponibile, ma non è così. Vale ha un grande cuore. Le volte che gli ho chiesto di spendersi per una buona causa lo ha sempre fatto". Oggi Rossi ha chiuso la sua fantastica storia con la MotoGp e il Natale è alle porte. In passato lo festeggiava al Victor. Solito tavolo e soliti amici per una serata in allegria fino mezzanotte quando scattava la tombola fino al mattino. "Attendevo che si presentasse per fargli gli auguri di persona. Ora che il Natale si sta avvicinando sarebbe bello tornare a festeggiarlo assieme".