Valerio Braschi e il nuovo piatto: il pene di toro

Dopo la lasagna in tubetto e la carbonara distillata, lo chef santarcangiolese propone la nuova ricetta: viene cotto per 18 ore agli ultrasuoni

Lo chef Valerio Braschi nel suo locale a Roma

Lo chef Valerio Braschi nel suo locale a Roma

Rimini, 8 maggio 2022 - Lo chef Valerio Braschi torna a provocare con un nuovo piatto ’scandalo’. Il santarcangiolese vincitore di Masterchef 6 e executive del ristorante “1978” a Roma, si è inventato un nuovo piatto, dopo la carbonara distillata e la lasagna in tubetto: la cottura del pene di toro. "Un taglio di bovino che in Italia in passato veniva usato tantissimo ma che si è andato a perdere – racconta – La mia è stata una ricerca maniacale della materia prima e ho riscoperto un taglio completamente inutilizzato. Il pene del toro è collagene allo stato puro, ha bisogno di un trattamento speciale ma ha un sapore delicatissimo e dalla consistenza pazzesca".

Dopo averlo pulito e spellato, il membro maschile del bovino viene cotto 18 ore a 75 gradi, tramite ultrasuoni, "assieme a qualche goccia di caramello di manzo per esaltarne di più il gusto – continua BraschI - Una volta cotto si ottiene una lastra gelatinosa da cui ricaviamo piccole porzioni a forma di testa di toro. Il pene viene abbinato a una salsa di anguilla affumicata e a una crema di menta e aceto".

Il piatto è stato inserito già nel menù del ’1978’ e divide il pubblico ancora una volta. C’è chi sostiene lo chef definendolo un "illuminato e genio" e chi invece lo critica, accusandolo di continuare "a usare nei piatti i poveri animali, invece di buttarsi sul vegano".

"Nel menù non descriviamo i piatti ma mettiamo delle emoticon con smorfie della mia faccia – spiega Braschi – Per questo piatto abbiamo inserito l’emoticon della diffidenza. Assicuro però che si tratta di un ingrediente buonissimo". Sulle critiche, lui ribatte: "Ce lo aspettavamo. Su bistecche, filetti e controfiletti, nessuno dice nulla, ora con il membro del toro, tutti insorgono. Per noi l’etica è valorizzare ogni parte dell’animale, anche il pene. Dare nuova vita a delle parti che vengono buttate via, nella quotidianità. Usarla e gustarla invece di vederla nel bidone. Dai molta più dignità all’animale. La gente parte prevenuta ma poi la reazione è che il piatto piace e per me questo è importante. Sono molto contento".