
Il presidio di polizia locale e carabinieri al Pronto soccorso di Riccione
Pronto soccorso presidiato. Se nel mese più caldo dell’estate gli animi bollenti dei pazienti e dei parenti non hanno scatenato aggressioni al personale sanitario è anche merito del servizio garantito da carabinieri e della polizia locale. A stagione finita è la stessa amministrazione comunale a mostrare i risultati del servizio che non si è affatto concluso. Partita in agosto, l’attività di militari e agenti prosegue nei momenti più critici della giornata all’interno del pronto soccorso. La sicurezza degli operatori sanitari e degli stessi pazienti avviene grazie agli agenti di polizia locale e ai carabinieri che pattugliano l’area del Pronto soccorso soprattutto nelle ore considerate più critiche.
Le situazioni che rischiano di portare a disordini e le aggressioni nel Ps avvengono soprattutto nelle ore del tardo pomeriggi e a seguire della sera. E’ in questi orari che in passato si sono generate situazioni di eccessiva tensione. Momenti che possono sconfinare in aggressioni verbali e fisiche. Ma con le divise presenti anche gli animi tornano più sereni, o comunque vi può essere un intervento diretto per scongiurare il peggiorare delle situazioni. Cosa che purtroppo sta accadendo sempre più spesso nel Paese. Parenti infuriati che giungono al Pronto soccorso spaccando e ferendo ciò che gli si pone davanti mentre i sanitari cercano riparo asserragliati negli ambulatori, sono cronache di aggressioni sempre più frequenti negli ospedali italiani, ma non a Riccione.
L’attività svolta in sinergia tra municipale e carabinieri integra quella che già in precedenza svolgevano i militari dell’Arma. A definirne criteri e modalità è stato un incontro che ha visto presenti l’assessore alla Sicurezza Oreste Capocasa, la comandante della Polizia locale Isotta Macini, il vicecomandante Vincenzo Giuliani, e la direttrice dell’ospedale Bianca Caruso. Con loro c’erano la direttrice e la coordinatrice del Pronto soccorso e della Medicina d’urgenza, Rosa Intermite ed Elisa Palanghi.
Non si tratta di un presidio h24, ed è per questo che il comando della Polizia locale ha messo a disposizione dei medici e del personale paramedico del Ceccarini un numero dedicato per richiedere interventi d’urgenza a rinforzo dell’operato dell’Arma dei Carabinieri. Per il municipio la serenità durante il lavoro del personale medico è una condizione non trattabile. La presenza degli agenti oltre a tutelare i sanitari al lavoro dovrebbe anche scoraggiare chi ha cattive intenzioni, come accaduto nel febbraio dello scorso anno quando medici e infermieri scoprirono che i propri armadietti erano stati saccheggiati da ignoti. Almeno una quarantina quelli passati in rassegna.
Andrea Oliva