MANUEL SPADAZZI
Economia

Rimini, la spiaggia delle donne: "Qui comandiamo noi, ma quanto maschilismo tra i nostri colleghi"

Viaggio nel bagno 17, gestito da Katia, Rossella e Barbara insieme alle figlie

Le donne del bagno 17 al lavoro; le titolari Rossella, Katia e Barbara insieme alle figlie Marika e Sara

Le donne del bagno 17 al lavoro; le titolari Rossella, Katia e Barbara insieme alle figlie Marika e Sara

Rimini, 30 luglio 2023 – La storia è cominciata così. "Venivamo tutte qui da trent’anni... Clienti storiche del bagno 17, direbbe qualcuno, con il sogno di gestirlo prima o poi. Quando abbiamo saputo che cercavano un nuovo gestore non abbiamo perso tempo e ci siamo fatte avanti". E quel sogno lo hanno realizzato le sorelle Katia e Rossella Nobili e la loro amica del cuore, Barbara Fratti. Da tre anni sono loro le titolari del bagno 17, l’unico di Rimini in cui lavorano solo donne. "Le nostre uniche dipendenti sono Marika (figlia di Katia) e Sara (figlia di Barbara). Studiano all’università, ma d’estate sono sempre qui. I nostri mariti? Vengono, per carità. E ci danno anche una mano, quando serve. Ma siamo noi a mandare avanti la spiaggia e a fare tutti i lavori". Un rubinetto guasto? Le cabine da riverniciare? I giochi da montare? "Pensiamo a tutto noi".

Un lavoro "che è partito – raccontano – quasi come un gioco. Abbiamo preso la gestione del bagno nel 2020, in pieno Covid. Qualcuno ci diceva: siete pazze, non verrà nessuno al mare ... Erano i giorni in cui giravano le immagini degli ombrelloni ’protetti’ dai plexiglass. Ci siamo dette: male che vada, avremo l’ombrellone per tutta l’estate... ". Invece la prima stagione "è andata benino, nonostante tutto". Pensare che Rossella, Katia e Barbara facevano tutt’altro nella vita, prima di diventare bagnine. Le due sorelle Nobili lavoravano in palestra, Barbara faceva la babysitter. Ma dopo la prima estate Rosella ha venduto la palestra che gestiva e Katia ha mollato il suo lavoro di insegnante di ginnastica. "Molto meglio fare le bagnine: un lavoro splendido, anche se impegnativo". E non solo per le tante ore lavorate.

In un mondo dove resiste ancora il mito del bagnino macho , vedere all’opera in spiaggia soltanto donne "non è roba da tutti i giorni". Ma "i clienti ci adorano e non si fanno problemi. Qui tutti sono felici di avere la spiaggia gestita da sole donne". I problemi piuttosto "li abbiamo coi colleghi. Quando andiamo alle riunioni con gli altri bagnini, molti quasi ci ignorano... Sarà perché siamo donne? Problemi loro. Abbiamo tante idee e stiamo dimostrando di poter essere all’altezza della situazione".

Katia, Rossella, Barbara ormai sono diventate dei personaggi, non solo a Rimini. Grazie ad alcuni articoli, la loro fama è arrivata addirittura fino in Germania. "Che ci crediate o meno, vengono perfino a chiederci gli autografi – assicura Rossella – Alcuni tedeschi si sono presentati qui dopo aver letto la nostra storia".

Va tutto bene? No, perché con la riforma delle concessioni imposta dalla direttiva Bolkestein c’è il rischio di perdere l’attività in futuro. "Ma se davvero verranno fatti bandi pubblici per assegnare le spiagge, noi parteciperemo". La stagione non sta andando bene, "da lunedì a venerdì c’è poca gente. Ma non molliamo". L’altro capitolo dolente è quello dei parcheggi. Il bagno 17 si trova davanti a uno dei primi tratti realizzati del Parco del mare. "Noi abbiamo 140 ombrelloni, di questi la metà è occupata dagli stagionali. Non tutti possono venire in bicicletta o in moto. Il nuovo lungomare è molto bello, ma vanno realizzate al più presto nuove aree di sosta. Bisogna pensare a chi può venire al mare solo in macchina". Parola di mamme.