Rimini, Letizia Moratti e la scommessa green: "Ma l’Europa sia più attenta"

L’ex ministro a San Patrignano: scelta miope sull’e-fuel, a rischio molti posti di lavoro

Letizia Moratti a San Patrignano

Letizia Moratti a San Patrignano

San Patrignano (Rimini), 13 aprile 2023 – La transizione energetica e la sostenibilità ambientale e sociale come nuovi pilastri dell’economia. Ma per l’Italia la sfida sarà complicata, se l’Europa non rivedrà alcune decisioni, a partire da quella sullo stop alla produzione di auto a benzina e diesel dal 2035. Questo e altri i temi affrontati oggi a San Patrignano, in occasione della quinta edizione del Sustainable economy forum, il simposio dedicato all’economia sostenibile promosso dalla comunità e da Confindustria. Tanti gli ospiti sul palco, tra loro anche Alberto Marenghi e Francesca Mariotti (rispettivamente vicepresidente e direttore generale di Confindustria), Claudia Parzani (presidente di Borsa italiana), Paolo Bonassi (responsabile direzione strategic support di Intesa Sanpaolo) e Chicco Testa (presidente di Assoambiente). Ad aprire i lavori è stata la ’padrona’ di casa, Letizia Moratti, cofondatrice della fondazione di San Patrignano.

In tanti, durante il convegno, hanno evidenziato gli ostacoli che frenano l’economia e la transizione energetica dell’Italia, a causa delle decisioni dell’Europa. Concorda?

"Assolutamente. Il tema della sostenibilità per l’Italia passa anche dall’Europa. Ma ci sono decisioni prese dall’Ue che non stanno considerando il nostro Paese con la dovuta attenzione. Penso alla transizione green per le auto. Le scelte fatte mettono a rischio tanti posti di lavoro, visti anche i tempi molto stretti imposti per la produzione dei veicoli. Sì, le restrizioni per il nostro sistema industriali sono estremamente pesanti. E non solo per l’auto".

A che cosa si riferisce?

"Alla decisione presa sull’e-fuel, che ha privilegiato questo tipo di fonte energetica rispetto al bio-fuel, in maniera molto miope. Una scelta che penalizza la nostra agricoltura, ma anche le possibilità di sviluppo di agricoltura e approvvigionamento energetico dei Paesi dell’Africa. Non capire questo significa non capire che è un aiuto allo sviluppo di lavoro e imprenditorialità del continente africano. Con certe decisioni l’Europa peggiora la situazione e contribuisce all’emigrazione forzata dai Paesi africani. E sappiamo bene quanto il fenomeno migratori pesi sull’Italia e sull’Europa".

La sfida sull’energia tocca molto da vicino anche San Patrignano, che paga bollette enormi.

"Sì, parliamo di milioni di euro. Per questo stiamo intraprendendo un piano impegnativo, ma necessario a fronte di certe bollette. Abbiamo dei consulenti che, pro bono, ci stanno aiutando a definire il piano di efficientamento energetico".

Si è parlato molto della sostenibilità nelle imprese: in questo San Patrignano ha fatto scuola.

"La comunità è un vero esempio di sostenibilità sociale ed economica: all’aiuto ai ragazzi, che con noi possono uscire da situazioni di emarginazione e disagio, unisce la capacità di essere impresa sociale e avere la propria disponibilità economica. Certo, sono importanti anche i contributi che arrivano da donatori e partner".

Oltre all’impegno per San Patrignano, c’è quello per la politica: a che punto è il progetto per il nuovo partito a cui sta lavorando?

"Diciamo prima di tutto questo: in Italia c’è un elettorato che non va a votare. E quindi c’è la necessità di vedere se si riesce a dare voce a chi non si ritrova nella politica attuale. La nostra idea è quella di un percorso che valorizzi le esperienze civiche, liberali, riformiste, popolari. Stiamo verificando la fattibilità di questo percorso, per una forza politica che parta dal basso, dai bisogni".

Che giudizio dà del governo Meloni?

"A me pare che il presidente Giorgia Meloni si stia muovendo molto bene, sul piano della tenuta dei conti, del rispetto dei parametri, ma con tutte le difficoltà date dal non poter far fronte rapidamente agli impegni presi in campagna elettorale. Condivido il nuovo piano per il sostegno alla natalità e alle famiglie. Avrei visto con grande favore più investimenti sulla sanità pubblica e sull’industria 4.0, che per il nostro settore industriale e anche per le piccole imprese è fondamentale. E prima o poi bisognerà mettere mano al sistema pensionistico, che rischia di implodere".

Oggi durante il forum, sono stati premiati i due vincitori del premio istituito in memoria di Gian Marco Moratti: Esther Wanjiru Kimani di Farmer Lifeline Technologies (Kenya) e Franc Kamugyisha di Ecoplastile (Uganda).