Badia, cappucci e paura. Assalto all’edicola

Il titolare si trova a tu per tu con i banditi. Presa di mira anche un’azienda

Marco Galvan davanti alla sua edicola in via XX Settembre

Marco Galvan davanti alla sua edicola in via XX Settembre

Rovigo, 16 settembre 2014 - Un assalto all’edicola di una banda in azione con tanto di passamontagna; una spaccata con un furgone del portone di un’azienda. Badia sta vivendo un’escalation criminale con non sembra avere precedenti. Gli ultimi due sono stati commessi a poche ore di distanza l’uno dall’altro. A finire nel mirino è stata l’edicola di Marco Galvan, che si trova in via XX Settembre, a due passi dal centro. Il proprietario si è trovato faccia a faccia con i banditi.

«E’ successo domenica attorno alle 22, 45 come registrato dalle telecamere — racconta —. Stavo sistemando il negozio quando ho sentito dei colpi sulla porta di vetro all’ingresso, pensavo si fosse schiantata un’auto. Invece mi sono accorto che qualcuno stava prendendo a pedate la porta. Sono uscito di corsa — riprende —. Il vetro dell’ingresso era in frantumi e ho visto due uomini con passamontagna fuggire a bordo di una Fiat Punto color rosso bordeaux con un bandito alla guida». l’auto era stata rubata due giorni prima proprio a Badia. «Per fortuna — sottolinea — a parte lo spavento ho subito solo i danni alla porta».

Marco Fogagnolo, presidente dell’associazione commercianti, arrivato per vedere i danni riportati dal negozio del socio, dice: «Abbiamo creato un gruppo su WhatsApp che si chiama Aoeb, e che è diventato un modo per stare in contato con i nostri soci e vigilare». L’altra sequenza criminale nella zona artigianale di Crocetta. Rino Tomasini, con un socio, è titolare della Mt impianti elettrici, in via Galilei. Racconta: «I malviventi, filmati dalle telecamere, erano in quattro, su un furgone tipo Dayli da cantiere.

Mentre un complice attendeva su un auto fuori dal portone, uno dei quattro ha scavalcato la recinzione, disattivando i sistemi di videosorveglianza. Poi con il furgone in retromarcia hanno sfondato il portone del capannone e hanno portato via materiale e cavi elettrici. Il danno è di migliaio di euro». E prosegue: «Abbiamo visto tutto perché siamo collegati anche tramite tablet, il mio socio è corso ma i ladri erano già fuggiti. Siamo qui dal 2000 ed è la seconda volta che subiamo furti, la prima nel 2011».