Allarme siccità, il Po è in secca: navigazione a rischio

L'agenzia segnala secche inferiori ai 50 centimetri anche in punti situati all'interno del canale navigabile e possibili ulteriori criticità in corrispondenza dei passaggi sotto i ponti

Secca del fiume Po

Secca del fiume Po

Rovigo, 27 giugno 2022 - Sconsigliata la navigazione a motore nel fiume Po, a causa della persistente situazione di estrema siccità del fiume. Fiume che ha raggiunto ormai una preoccupante condizione dovuta alla assenza di precipitazioni, di un clima torrido che sta attanagliando il Polesine e causando una grave e diffusa siccità. A comunicarlo è Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, che ha tra i suoi compiti quello di garantire il segnalamento e la manutenzione della via navigabile interna, impegnata, quotidianamente, nello svolgimento di tutte le azioni possibili al fine di evidenziare pericoli e criticità presenti nel fiume.

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Nell’avviso diramato l’agenzia ha segnalato livelli così bassi da far registrare fondali minori di 50 centimetri anche in punti situati all'interno del canale navigabile. Per tale motivo la segnaletica di sponda e quella posta in alveo non sarebbero più sufficienti a garantire i normali livelli di sicurezza per la navigazione. Sempre secondo Aipo potranno inoltre esservi ulteriori criticità in corrispondenza dei passaggi sotto i ponti, dove può rendersi necessario utilizzare un tracciato diverso rispetto a quello di norma utilizzato e segnalato. Nei giorni scorsi l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po - Mite, a seguito di una riunione dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi della risorsa nel bacino del fiume, aveva proposto un provvedimento transitorio per equilibrare in modalità sussidiaria l’uso della risorsa rimasta: -20% dei prelievi per continuare comunque l’irrigazione e garantire risorsa al Delta che vede una risalita di acque dal Mare Adriatico arrivata a oltre 21 km. A preoccupare ulteriormente la prospettiva di un'assenza ulteriore di precipitazioni con temperature costantemente roventi, in linea con quelle che da giorni stanno interessando la quasi totalità del continente.

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“L’imperativo categorico – ha sottolineato il Segretario Generale di AdbPo-Mite Meuccio Berselli – è salvaguardare come raccomandato dalle direttive comunitarie la portata del Grande Fiume attuando rapidamente tutte le azioni possibili per rendere quanto più efficace e proficuo l’uso della risorsa disponibile lungo l’alveo, gestendo l’acqua più dinamicamente. La siccità estrema con severità idrica alta ci obbliga ad un cosiddetto ‘semaforo rosso’ che bloccherebbe ogni tipo di uso, consentendo solo quello idropotabile; ma grazie ad alcuni provvedimenti mirati utili, per quel che resta in termini di quantità disponibile, assicuriamo la continuità dell’irrigazione, pur se in misura ridotta, all’agricoltura e approvvigionamento per l’habitat mantenendo, come primo obiettivo, l’idropotabile. Proseguendo così il prelievo dai laghi si garantisce la continuità irrigua. Giunti a questi livelli ogni decisione porta con sé margini di criticità ma il traguardo, in ottica di area vasta, è minimizzare il danno quanto più possibile in attesa di potenziali integrazioni amministrative dei territori e organi di governo”.