Attentato di Halle, Mario Zanirato originario di Rovigo: "Quel giovane faceva paura"

Parla il sindaco di Benndorf e vicino di casa dell’attentatore, Stephan Balliet, che mercoledì ha ucciso due passanti in Germania

Mario Zanirato (a destra nella foto)

Mario Zanirato (a destra nella foto)

Rovigo, 13 ottobre 2019 - Si chiama Mario Zanirato – suo padre era di Rovigo – il sindaco di Benndorf, il paesino dove è residente il giovane, 27 anni, che mercoledì ha ucciso due passanti nel tentativo di compiere una strage di ebrei ad Halle in Germania. Il caso vuole che Zanirato non solo sia il sindaco ma che abiti a pochi metri dall’arrestato, Stephan Balliet. «Anche mio padre si chiamava Mario, è emigrato in Germania nel 1941, era di Rovigo — ha raccontato il sindaco di Benndorf —. Lì aveva lasciato la famiglia italiana, cioè la donna con la quale aveva tre figli. Una volta arrivato in Germania con mia madre, che è una donna tedesca, ha avuto altri tre figli. Io sono il più giovane e sono nato nel 1946. Mi papà lavorava a Lipsia. Non rimaneva con la famiglia, per questo non ho imparato l’italiano perché ho avuto modo di parlare poco con lui. Sono cresciuto con mia mamma e i miei fratelli». Infatti lui della lingua del padre non sa una parola.

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«Anni fa sono stato all’ambasciata a cercare informazioni sulle mie origini e nel 1995 sono stato una sola settimana ospite di mio fratello italiano, quello più vecchio, si chiama Bruno — ha continuato Mario Zanirato —. L’altro si chiama Gianni, ma è morto. Mentre la sorella si chiama Gianna. Stanno entrambi a Rovigo per quanto ne so». Ha detto che nella vita si occupa di trasporti. «Al momento non ho in programma un viaggio in Italia», ha fatto sapere.

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Zanirato è un cognome estremamente diffuso a Rovigo ed in generale in Polesine però, stando al racconto particolarmente sicuro e deciso del sindaco del paesino in Sassonia, qui lui aveva tre fratellastri di cui due sarebbero ancora vivi. Per quanto riguarda il tremendo fatto di cronaca che è successo e del quale il protagonista in negativo è praticamente un suo vicino di casa Mario Zanirato si dice «sconfortato» e «vicino alle famiglie delle vittime». Alla stampa che l’ha contattato in questi giorni per sapere se conosceva l’assassino ha raccontato che negli ultimi 13 anni deve averlo incontrato una decina di volte al massimo e che non era un tipo che usciva molto di casa. Una volta l’ha visto che montava il condizionatore sul balcone. Ce l’ha presente mentre cammina radente i muri con un andatura da automa. Una persona che non saluta il prossimo volentieri. E si è stupito che chi era vicino al giovane non si fosse accorto di quanto potesse essere pericoloso un uomo che si comportava a quel modo. Infatti, arrestato alle forze dell’ordine tedesche, di fronte ai giudici si è autodefinito un perdente per non essere riuscito a portare a termine la strage di ebrei che aveva in mente. © RIPRODUZIONE RISERVATA