Rovigo, catechista assolto dall'accusa di spaccio. "Ai ragazzi ha dato solo tabacco"

Il difensore Monica Pedriali: "Il mio cliente ha peccato di ingenuità"

Il tribunale di Rovigo

Il tribunale di Rovigo

Rovigo, 15 settembre 2020 - Il catechista di 38 anni, A. D. , e A. M, lettone di 25 anni, ieri sono stati assolti dall’accusa di spaccio di stupefacenti in canonica a Guarda Veneta. Il pubblico ministero Sabrina Duò aveva chiesto 4 anni e 9 mesi di condanna per Dolfini e l’assoluzione per l’altro imputato, ma alla fine è andata come desiderava l’avvocato del catechista, Monica Pedriali, che già nel gennaio del 2019, giorno del rinvio a giudizio, aveva dichiarato che secondo lei si era trattato di un equivoco: "Il mio assistito non ha mai spacciato, con l’altro ragazzo non ha alcun collegamento, è accusato di aver adibito la canonica della chiesa di Guarda Veneta a luogo abituale per l’utilizzo dello stupefacente, ma questo non è mai successo".

I fatti contestati sono dell’estate 2014. Per qualche mese la canonica di Guarda è stata frequentata da un gruppo di amiche del posto, allora minorenni e col vizio di fumare droghe leggere. La sostanza veniva acquistata prevalentemente, secondo la procura rodigina, da coetanei a Rovigo, fuori dall’istituto tecnico commerciale De Amicis, e alla stazione delle corriere. Tant’è che per via dello spaccio altri 4 giovani, minorenni all’epoca dei fatti, hanno subito un procedimento presso il tribunale dei minori di Venezia.

Secondo l’avvocato Pedriali il catechista avrebbe solamente peccato di ingenuità, dando un giorno del tabacco alle ragazze, che chiedevano altro con cui riempire qualche spinello. L’allora 33enne originario di Canaro è descritto come un soggetto estraneo al mondo delle sostanze stupefacenti e forse ha sottovalutato le abitudini poco sane di questo gruppo di minorenni. t. m.