Rovigo, peculato, falso e abuso d’ufficio. Comandante dei vigili nei guai

Un esposto anonimo ha avviato le indagini su Tesoro. Lui: "Accuse infondate"

Giovanni Tesoro, comandante della polizia locale di Rovigo,con il sindaco Massimo Bergamin

Giovanni Tesoro, comandante della polizia locale di Rovigo,con il sindaco Massimo Bergamin

Rovigo, 31 maggio 2017 - Peculato, falso e abuso d’ufficio. Queste le accuse che pesano come un macigno sul comandante della polizia locale di Rovigo Giovanni Tesoro indagato per avere utilizzato per scopi personali l’auto di servizio (una Fiat Punto) e di non avere controllato sull’attività di alcuni dei suoi agenti. Accuse che sono giunte in Procura in seguito ad un atto di autodenuncia dello stesso comandante, dopo che un esposto anonimo era arrivato, pochi giorni prima, sul tavolo del segretario generale del Comune.

Dopo la decisione di Tesoro di informare gli uffici giudiziari dell’accaduto, il procuratore Carmelo Ruberto e il sostituto procuratore Davide Nalin, venerdì scorso, hanno notificato un avviso di garanzia al numero uno della polizia locale. Sempre venerdì, l’ufficio, l’abitazione, i due telefonini cellulari, i 3 pc e l’auto del comandante dei vigili urbani sono stati messi sotto sequestro dalla polizia giudiziaria. A portare alla luce i fatti ieri è stato lo stesso Tesoro assieme al sindaco Massimo Bergamin. «Tutto è partito il 15 marzo - ha spiegato Tesoro- ho ricevuto un file riservato da parte della segreteria generale con cui mi informava che era giunto un esposto nei miei confronti relativo a comportamenti illeciti esercitati in parte da me e altri invece messi in atto dai miei agenti. Molti comportamenti contestati dall’ esposto erano privi di rilevanza penale e disciplinare. Altri invece configuravano reati penali e disciplinari ben precisi. In particolare si attribuiva alla mia figura poco controllo dei miei agenti, e addirittura venivo accusato di avere dato disposizioni contro legge al personale in servizio. Tra le accuse anche quella di un utilizzo dell’auto di servizio per attività personale. Non sapevo se l’esposto era anonimo ma era protocollato dal segretario generale e non potevo fare finta di niente - continua Tesoro - Il segretario generale mi ha chiesto spiegazioni. Io mi sono trovato in questo bivio, ossia non dare credito alla cosa o andare a fondo. Ho deciso di andare a fondo. Ho convocato dunque 4 dei miei collaboratori e ho detto loro di informare la magistratura e svolgere le relative attività di indagine anche nei miei confronti. Finita la riunione (che è stata registrata) mi sono messo in ferie per evitare di influenzare le attività in corso. Mercoledì scorso sono tornato dalla ferie e due ufficiali di polizia giudiziaria si sono presentati nel mio ufficio chiedendomi di essere sentito come persona informata sui fatti. Ho dato loro tutta la documentazione che mi hanno chiesto. Venerdì alle 13 si sono presentati altri 4 ufficiali giudiziari per notificarmi un avviso di garanzia con l’accusa di peculato, falso e abuso d’ufficio».

Una doccia fredda per il numero uno della polizia locale, convinto più che mai della sua innocenza. « Faccio il comandante della polizia locale dal ‘92 - spiega Tesoro - ho lavorato in paesi dove c’era la n’drangheta. Non mi è mai capitata una cosa simile. Sono piombati a casa mia venerdì scorso e mi hanno sequestrato tutto su disposizione del pm: effetti personali, telefonini, schede di memoria, pc. Lo stesso nel mio ufficio presso il comando di via Oroboni. Mi è rimasta solo la bicicletta. La lettera anonima arrivata in Comune non l’ho mai vista - aggiunge il comandante - mi ha informato segretario generale di questo esposto. Non ho idea dei fatti che mi vengono contestati. Qualcuno ha voluto colpirmi pesantemente avanzando accuse infondate. La causa potrebbe essere l’intensa attività di controllo che stiamo effettuando nell’ultimo periodo. Ricordo l’attività rigida che abbiamo messo in atto nei confronti delle sale gioco è nei confronti dei commercianti abusivi stranieri». «Il comandante resta al suo posto - ha detto subito Bergamin - .La mia fiducia nei suoi confronti non è venuta meno».

Tesoro ha concluso: «Ho fiducia della magistratura. Tempo fa un altro esposto anonimo mi accusava di andare a trovare i parenti a Milano con l’auto di servizio. Accuse poi risultate senza fondamento. Evidentemente a Rovigo gli esposti anonimi vanno di moda per colpire chi ‘ disturba’ con la propria professionalità».