Coronavirus Rovigo, arrivano le tende

Montate davanti all’ospedale, veranno fatti i controlli sanitari. Tra gli obiettivi quello di evitare il sovraffollamento della struttura

Coronavirus, a Rovigo si montano le tende (Foto Donzelli)

Coronavirus, a Rovigo si montano le tende (Foto Donzelli)

Rovigo, 26 febbraio 2020 - Volontari in azione ieri mattina per montare le tende che sono state piantate davanti al nostro ospedale. La misura è stata avvallata su una precisa richiesta del direttore generale dell’Asl 5, Antonio Compostella. La coordinatrice della Protezione civile Monica Gambardella ha ricevuto il compito di organizzare gli aspetti logistici dell’installazione di due strutture. Sotto le tende verranno effettuate attività di pre-triage per far fronte all’emergenza della diffusione del Coronavirus.

Leggi anche Coronaviruso, assunzioni extra in ospedale dopo le tende - Coronavirus, aumentano contagi e vittime

La prima tenda è a ridosso dell’entrata del pronto soccorso; la seconda davanti al reparto di malattie infettive. Le tende sono state installate a scopo preventivo per fare da filtro ai futuri accessi del pronto soccorso e, in caso necessità, procedere secondo le regole del protocollo sanitario nazionale. "Le strutture sono dotate dei dispositivi di protezione individuale necessari, come mascherine e igienizzanti – commenta Cinzia Dilavanzo, operatrice della Protezione civile sul campo proprio per aiutare i colleghi delle unità di Rovigo e Villadose a montare le strutture – sono state prelevate da Schiavonia e serviranno ad effettuare un primo triage nelle persone che manifestano i sintomi simili a quelli provocati dal coronavirus ma necessitano di accertamenti.

Leggi anche Come si cura - Le differenze con l'influenza - Come difendersi

All’interno di esse verranno effettuati i tamponi per verificare l’eventuale positività e, nel caso di risposte positive, indirizzarli, attraverso percorsi precisi, al reparto di malattie infettive. Questo triage ci permette di non far transitare per il pronto soccorso eventuali casi sospetti e di far pervenire al reparto di malattie infettive i casi già diagnosticati". Una misura preventiva, quindi, per evitare la promiscuità di eventuali pazienti positivi con quelli che vi si recano con altre problematiche. "Ma soprattutto per evitare il sovraffollamento della struttura, permettere al nostro personale ospedaliero di operare al meglio in caso di emergenze non legate al virus e garantire al cittadino un servizio efficace quando si presenti con problematiche urgenti", conclude Dilavanzo.

L’installazione di queste tende sarà un modo di limitare le possibilità di trasmissione in luoghi generalmente affollati come il pronto soccorso ed agire tempestivamente nel caso in cui vi fosse una concreta emergenza. La Protezione civile però raccomanda, a chi sospetta di avere i sintomi del Coronavirus, di non recarsi subito al Pronto soccorso, ma di chiamare la guardia medica o il proprio medico di famiglia. In alternativa il 1500, il numero verde gratuito attivato dal ministro della Sanità e di contattare il 112 solo in caso di una reale emergenza.

Nonostante le restrizioni per limitare la diffusione del virus siano state messe in atto da tutti i comuni, i casi accertati in Veneto sono comunque aumentati, come ha confermato il presidente regionale Luca Zaia a margine di una riunione operativa a Marghera, passando quindi da 38 a 42. Sale a nove il numero dei tamponi eseguiti all’ospedale di Rovigo. Sei hanno già dato esito negativo, quindi non sono affetti dalla malattia. Per gli al tri tre non è ancora stata sciolta la riserva ma pare stiano bene. L’azienda sanitari a Usl 5 finora ha rispettato le direttive che prevedono il tampone venga eseguito solo su chi presenta forti sintomi ma è anche entrato in contatto con persone che sono state nelle zone dove si sono verificati casi conclamati.