Famiglia sfrattata con figlio disabile, arriva un benefattore

La proposta: "Una casa al bimbo malato"

SOS La famiglia che è stata sfrattata con il figlioletto, tre anni, malato

SOS La famiglia che è stata sfrattata con il figlioletto, tre anni, malato

Rovigo, 11 gennaio 2017 - Si è aperto uno spiraglio di speranza per la famiglia con un bimbo disabile che nella mattina di lunedì è stata costretta a lasciare l’appartamento in cui abitava da anni. Verso le 9 Carlo, 46 anni, la moglie Amalia, 34 anni, con il figlio di 3 anni hanno dovuto raccogliere le loro cose, riempire valigie e borse, e lasciare tutto. Si sono rivolti al Comune, dove però non hanno trovato le risposte che speravano.

Ma ora le cose sembrano essere cambiate. A farsi avanti un uomo, un disoccupato, che vorrebbe mettere a disposizione della famiglia la propria casa ad Arquà. «A dire il vero ci sarebbe posto anche per un altro nucleo familiare – spiega –. Ci sono 140 metri quadrati e un giardino per gli animali. Io e mia moglie abbiamo deciso di andare a vivere altrove e per evitare di lasciare questa casa incustodita, abbiamo pensato che fosse più utile metterla a disposizione di chi ne ha bisogno». Non chiede nulla in cambio, se non la possibilità di incontrare la famiglia e con lei organizzarsi il trasloco nella casa che, nel giro di una settimana, verrà liberata. Sempre ieri si è fatto avanti un altro cittadino pronto a pagare la sistemazione della famiglia in un bed & breakfast. A prendere le difese della famiglia il legale Davide Fabbri, presidente di Lega Italica Emilia Romagna. «È tempo di agire», spiega Fabbri, indignato dalla situazione che vede coinvolta la famiglia.

«Non è più possibile nascondersi e fingere che queste situazioni non ci tocchino. Troppe volte siamo testimoni inermi delle disgrazie altrui. Troppe volte lasciamo che le persone muoiano nella totale solitudine. Ed è impossibile per un sindaco di una città – sottolinea –, qualunque essa sia, non alzare un dito a favore dei propri cittadini, di cui lui è il primo responsabile. Proprio per questo mi rivolgo direttamente a lui, al sindaco. Sono pronto a scendere in piazza per difendere, anche fisicamente, ogni singolo componente della famiglia. Quello che ora intendiamo fare è manifestare sotto il Comune, affinché tutti sappiano quello che è successo e si trovi una soluzione». Sulla vicenda interviene lo stesso Comune che precisa di essere conoscenza da tempo della situazione per la quale si è già, in diversi modi, attivato. Alla famiglia è stata sollecitata più volte la necessità di presentare la documentazione per poter accedere alla graduatoria per gli alloggi Erp e ‘Parcheggio’. «Nel momento in cui saranno disponibili i documenti – sottolinea il Comune – si farà tutto ciò che è nelle proprie facoltà per cercare di risolvere la situazione».