Giorgio Pasello morto caduto dal tetto ad Adria, tre indagati

L'operaio aveva 53 anni. Nei guai anche il legale rappresentante della ditta presso cui lavorava la vittima. L’ipotesi è di omicidio colposo

Giorgio Pasello

Giorgio Pasello

Adria (Rovigo), 9 agosto 2020 - Gli indagati per omicidio colposo in seguito alla morte dell’operaio di 53 anni, Giorgio Pasello, sono tre. Uno è il legale rappresentate della Cometria, Giorgio Botti, la società della quale il defunto era dipendente. Il secondo è Fabio Botti, legale rappresentante della Elio Botti, l’altra ditta che lavorava nella fabbrica dove si è verificata la tragedia.

Il terzo è un dipendente della Elio Botti Srl, che avrebbe sollevato con il muletto l’operaio che poi è caduto da quattro metri. Sono tutti difesi dall’avvocato Franco Portesan di Adria. I fatti sono di martedì, successi attorno alle 17,30 in via Emanuele Filiberto, all’interno della Cometria, un’azienda di Adria che si occupa di lavorazioni meccaniche per le trivellazioni.

L’operaio 53enne è morto quasi sul colpo, non c’è stato nulla da fare per salvarlo. Secondo le prime ricostruzioni era salito sul tetto di un capannone, aiutato appunto dal collega che l’ha sollevato con il muletto, per controllare i danni dovuti al maltempo. La lamiera però ha ceduto e lui è caduto rimanendo in una pozza di sangue. Aveva due figlie e una ex moglie. Al momento non è chiaro da chi l’operaio avesse ricevuto l’ordine di salire sul tetto. A meno che non fosse stata una sua iniziativa ed avesse chiesto l’aiuto al collega che si sarebbe poi prestato. Gli inquirenti hanno raccolto diverse testimonianze ma per ora le versioni non sarebbero tutte perfettamente concordi.

Ad occuparsi delle indagini sono i carabinieri della Compagnia di Adria coordinati dal sostituto procuratore Ermindo Mammucci il quale, martedì, non appena è stato raggiunto dalla notizia, si è recato sul posto a rendersi conto, osservando con i propri occhi, della situazione. Oltre ai carabinieri, come sempre in questi casi sono arrivati anche gli specialisti dell’azienda sanitaria Ulss5 polesana dello Spisal – servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro. Infatti le indagini non sono solamente per omicidio colposo ma anche per violazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il dipendente della Cometria che è morto era un iscritto del sindacato Uil e il giorno stesso dell’incidente il suo referente provinciale, Mirco Bolognesi, ha dichiarato: "L’anno scorso aveva avuto un infortunio in fabbrica, era caduto e aveva battuto la spalla. La guarigione è stata lenta. Non era rientrato da moltissimo in azienda. Mi domando cosa ci facesse un tornitore sopra il tetto della fabbrica".