Il primo vaccinato: "Sto bene Mi fa un po’ male la puntura"

Il fisiatra del San Luca che ha fatto da battistrada ieri si era già messo a cucinare per i suoi figli. Anche i colleghi che si sono sottoposti alla terapia non hanno manifestato alcun sintomo

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Stanno tutti bene i medici, gli operatori sanitari e gli infermieri vaccinati domenica a Trecenta, in occasione del ‘Vaccine day’. Al momento nessuno di loro ha manifestato reazioni, anche se per averne la certezza serviranno ancora alcuni giorni di attesa. "Personalmente mi sento bene – commenta Franco Rossi, medico fisiatra e anche primo vaccinato –. Non ho manifestato alcun disturbo né ho avuto sensazione di malessere o debolezza. L’unico fastidio è nella zona di inoculazione del vaccino, ma è il classico dolore delle vaccinazioni, dovuto alla puntura intramuscolare. La sensazione è la stessa provata per altre vaccinazioni fatte in passato". Nessun disturbo, quindi, che impedisse di proseguire con la routine quotidiana. "Ho lavorato – riprende – ho fatto il ‘mammo’, ho fatto da mangiare e tutte le altre attività di ogni giorno". Nei prossimi giorni sono previste le consegne di altre dosi, 2.925 per spedizione, che si ripeteranno settimanalmente fino al 25 gennaio dove ne verrano consegnate 1950. Un totale di 13.650 dosi per l’ospedale cittadino. La prima fornitura era stata già pianificata per la giornata di ieri. La previsione del commissario nazionale Arcuri è quella di far arrivare ed erogare nel territorio veneto, 186.225 prime dosi di vaccino entro la fine di gennaio. Secondo il piano le dosi verrebbero distribuite nei sette punti di stoccaggio individuati dal piano vaccini elaborato dalla direzione prevenzione della Regione. Dopo il loro arrivo dal livello centrale verranno distribuite nei punti di stoccaggio per poi essere inviate ai punti di erogazione. Secondo il presidente del Veneto Luca Zaia la macchina sanitaria e logistica è pronta e collaudata. "Siamo in grado di gestire qualsiasi quantità di dosi, nella speranza che ne arrivino anche più del previsto per poter accorciare i tempi – commenta –. È prioritario rispettare il protocollo delle categorie da vaccinare, che sono gli operatori della sanità e gli operatori e gli ospiti delle case di riposo. Loro saranno gli unici a essere vaccinati in questa prima fase. Siamo anche pronti – ricorda Zaia – ad affrontare la partita con l’anagrafe vaccinale informatizzata, che per primi abbiamo costituito a livello nazionale, e che sarà preziosa qualora vi fosse la necessità di certificare l’avvenuta vaccinazione o di pensare a quello che viene definito ‘il passaporto sanitario’, che saremo in grado di rilasciare in tempo reale". Il ‘Vaccine day’ di domenica si è concluso con successo in tutte le Usl venete. Sono state iniettate 879 dosi ad altrettanti operatori sanitari. Nell’ospedale di Trecenta sono stati 40 gli operatori coinvolti, di cui 27 donne e 13 uomini. Le dosi sono state così suddivise: 44 all’Usl 1 Dolomiti; 105 alla 2 Marca Trevigiana; 110 alla 3 Serenissima; 45 alla 4 Veneto Orientale; 110 alla 6 Euganea; 45 alla Pedemontana; 90 alla Berica; 90 alla Scaligera; 90 all’azienda ospedaliera di Padova; 90 a Verona; 20 all’Istituto oncologico Veneto. Si è trattato di donne al 55% e uomini al 45%. La fascia di età più numerosa è stata quella dei sanitari tra 50 e 59 anni con 216 donne e 122 uomini vaccinati.

Agnese Casoni